Giro dell’Altopiano delle Pale

Giro dell’Altopiano delle Pale

Spettacolare anello escursionistico sui sentieri dell’Altopiano delle Pale fra Rifugio Rosetta, Passo Antermarucol, Riviera di Manna e il Lago Fradusta tra distese lunari, doline e piccoli specchi d’acqua attorniati dalle cime delle Pale di San Martino.

Altopiano delle Pale laghetto Riviera di Manna
Laghetto della Riviera di Manna

ATTENZIONE:

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


SINTESI DESCRIZIONE:

Partendo dalla stazione superiore della Funivia della Rosetta, si raggiunge l’omonimo rifugio dedicato a Giovanni Pedrotti posizionato sul margine dell’Altopiano delle Pale.
Utilizzando, per un tratto, il tracciato dell’Alta Via delle Dolomiti n. 2 (AV2) si perviene al bivio con il sentiero 756 su cui si procede in direzione di Malga Valbona affiancato dalle cime delle Pale nord-occidentali.
Si scende nella zone delle Sponde poi tra le Buse di Col Alto con il panorama che si amplia, splendido, verso nord.
Raggiunto il Passo Antermarucol, con il sentiero 761 si taglia il pendio che scende dall’Altopiano.

Incrociato il sentiero 776 lo si imbocca in decisa salita superando il tratto più impegnativo ed erto dell’intera escursione ritrovandosi, nuovamente, sulla lunare distesa calcarea che contraddistingue l’Altopiano.
Si attraversa l’ondulata Riviera di Manna e, con i sentieri 707 e 711B ci si dirige verso Cima Fradusta.
Con un breve tratto fuori sentiero si perviene al Lago della Fradusta posto ai piedi di quel poco che resta di quello che era il più importante ghiacciaio del gruppo delle Pale di San Martino.
Ritornati sul sentiero 708, si raggiunge prima il Passo della Fradusta poi il Passo Pradidali Basso.
Traversando con il sentiero 709 si torna al Rifugio Rosetta per poi seguire il percorso dell’andata fino alla stazione di arrivo della funivia.

Cima Comelle e Campido
Le Pale fra Cima Comelle e Cima Campido

DESCRIZIONE COMPLETA:

Raggiunta con la funivia della Rosetta la stazione superiore (q. 2650 m.), splendido balcone su San Martino di Castrozza e il Lagorai, in pochi minuti scendo (sentiero 701A) al vicino Passo della Rosetta (q. 2572 m.) poi, in piano, fino al vicinissimo Rifugio Rosetta (q. 2578 m.). La struttura, realizzata nel 1889 poi distrutta sia durante la Prima che la Seconda Guerra Mondiale, è dedicata a Giovanni Pedrotti presidente della S.A.T. dal 1925 al 1928, irredentista e studioso di botanica.

Rifugio Rosetta
Rifugio Rosetta

Mi trovo sul bordo occidentale di quel deserto di pietra dall’aspetto lunare che identifica l’Altopiano delle Pale.

Altopiano delle Pale
Vista sull’Altopiano delle Pale

Dal rifugio seguo il tracciato dell’Alta Via delle Dolomiti n. 2 (AV2) che, verso est, si inoltra nell’Altopiano (segnavia 703-704-707-756) per tenere, dopo un paio di centinaia di metri, la direzione Gares (segnavia AV2-703-756).
Perso un poco quota, raggiungo un altro bivio dove abbandono i percorsi per il Rifugio Mulaz e il Pian delle Comelle per seguire il sentiero 756 verso Malga Valbona.  

Col Valle dei Cantoni
Pozza d’acqua affacciata sul taglio del Vallon delle Comelle

Mi immergo nella rocciosa landa desolata cosparsa di chiazze erbose. Alla mia sinistra la catena nord-occidentale delle Pale di San Martino.

Altopiano Pale di San Martino vista
Vista sulle Pale nord-occidentali

Dopo aver perso un po’ quota, risalgo ad una selletta punto di confine fra il Trentino al Veneto.
Il territorio è punteggiato dalle “buse”, caratteristiche depressioni carsiche.

In saliscendi attraverso le Sponde Alte avvicinandomi al limite con il profondo solco che caratterizza la Val delle Comelle sovrastata dalle cime della Vezzana, dei Bureloni e del Focobon solo per citarne alcune. Più lontana la parete sud della Marmolada.

Buse Altopiano delle Pale
Fra Sponde e Buse

Man mano che procedo, si amplia anche il panorama verso nord con il gruppo di Fanes, le Tofane, il Cristallo, il Sorapiss e, più vicino, il Civetta.

Alba Altopiano delle Pale
Vista verso nord con il Civetta al centro

Passate anche le Buse di Col Alto, pervengo al Passo Antermarucol (q. 2334 m.).
Qui lascio il sentiero 756 per seguire il 761.
Mi trovo nel limite settentrionale dell’Altopiano, dove questo ormai digrada verso la Valle di Gares.
Superato un colletto presso il Marucol, con un’ampia mulattiera taglio il pendio ora ripido.

sentiero 761 Pale di San Martino
Lungo il sentiero 761

Sceso fino al bivio con il sentiero 776, devio su quest’ultimo iniziando la porzione più impegnativa del percorso.
La traccia sale molto ripida tra roccette. Seguo attentamente i segnavia per procedere lungo il percorso più semplice.

Sentiero 776 Pale San Martino
Salendo lungo il sentiero 776

Raggiunto nuovamente l’Altopiano, continuo a guadagnare velocemente quota camminando sull’eroso calcare. Il territorio che attraverso è ancora più desertico rispetto a quello dell’andata. Non si vede erba. Solo chiara pietra.

Altopiano delle Pale sentiero 776
Deserto di pietra

Procedo controllando attentamente segnavia e ometti di pietra per non uscire dal poco evidente tracciato marcato.
Sono, ormai, rientrato in Trentino. Sullo sfondo Cima Fradusta ai cui piedi c’è l’omonimo lago, mia prossima meta.

Cima Fradusta
In direzione di Cima Fradusta

Ad una quota di circa 2600 metri, percorro l’ondulato territorio entrando in quella che è conosciuta come la Riviera di Manna.
Incontrato il sentiero 707, lo seguo verso il Rifugio Rosetta (destra). Nelle doline sparse della zona, a causa della loro conformazione, normalmente vengono raggiunte le temperature più fredde d’Italia tanto che, in alcune di esse sono stati posizionati degli appositi misuratori. Nel 2013 vennero toccati i -49.6 gradi!!!

Riviera di Manna
Riviera di Manna

Giunto al bivio con il sentiero 711B, si aprono due alternative. Proseguendo diritto sul sentiero 707 tornerei, in circa 1h30’, al punto di partenza. Io, invece, svolto in direzione del Passo della Fradusta.

Percorrendo il mare di pietra, tra chiazze di neve e rari papaveri gialli, passo a fianco ai Laghetti di Manna e arrivo ad incrociare il sentiero 708.

Papaveri gialli
Rara forma di vita sull’Altopiano

Abbandonando, provvisoriamente, i tracciati marcati dai segnavia, proseguo verso Cima Fradusta toccando un primo laghetto poi il più ampio Lago della Fradusta su cui, in questa giornata di metà agosto, galleggiano piccoli iceberg provenienti da quel che resta di quello che era considerato come il più importante ghiacciaio delle Pale.

Lago della Fradusta
Lago della Fradusta

Ritornato sul sentiero 708, lo seguo verso ovest (sinistra) salendo, in pochi minuti, al Passo della Fradusta (q. 2680 m.).
Continuo fra sfasciumi e massi lungo il tracciato 708 e, oltrepassato lo spartiacque fra l’alta Val Pradidali e la porzione meridionale dell’Altopiano, perdo quota fino al vicino Passo Pradidali Basso (q. 2658 m.).

Passo Pradidali Basso
Passo Pradidali Basso

Imbocco il sentiero 709 in direzione del Rifugio Rosetta.
Dopo aver superato un breve risalto roccioso, traverso lungo il versante settentrionale di Cima Tomè inoltrandomi ancora nell’Altopiano.

Incontrato nuovamente il sentiero 707, continuo a camminare verso il Rifugio Rosetta mentre le nuvole sfiorano il territorio.

Dolina punto più freddo d'Italia
Una dolina con misuratore

Dopo alcune decine di minuti pervengo al Rifugio Rosetta.
Percorrendo a ritroso il tratto iniziale dell’escursione, ritorno alla stazione di arrivo della funivia.

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nell’Agosto 2013
  • Durata*: 7h05′
  • Tempi progressivi*: Stazione superiore Funivia della Rosetta – Rifugio Rosetta (20′) – Passo Antermarucol (2h05′) – Bivio sentieri 761/776 (2h35′) – Lago della Fradusta (5h15′) – Passo Pradidali Basso (5h35′) – Rifugio Rosetta (6h45′) – Stazione superiore Funivia della Rosetta (7h05′)
    *I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono in parte a quanto indicato nella segnaletica presente in loco e in parte a quanto da me impiegato.
    ATTENZIONE: PER L’INTEGRALE PERCORRENZA DEL PERCORSO E’ NECESSARIO SFRUTTARE TUTTO IL PERIODO DI APERTURA DELLA FUNIVIA, CALCOLARE BENE I TEMPI DURANTE L’ESCURSIONE E POSSEDERE UN PASSO ABBASTANZA VELOCE. ALTRIMENTI VA PROGRAMMATA LA SOSTA PER LA NOTTE AL RIFUGIO ROSETTA OPPURE OPTARE PER UNA VARIANTE PIU’ BREVE (VEDI NOTE)!
  • Dislivello: +700 m./ -700 m.
  • Difficoltà: E (Escursionistica) / EE (Escursionisti Esperti) in caso di visibilità ridotta
  • Carta escursionistica: Tabacco n. 22 Pale di san Martino 1:25000
  • Accesso: Da Trento e Bolzano raggiungere la Val di Fiemme e percorrerla fino a Predazzo dove si devia per il Passo Rolle scendendo poi a San Martino di Castrozza dove si raggiunge il punto di partenza della funivia.
    Da Belluno raggiungere Fiera di Primiero passando da Agordo e Passo Cereda oppure da Feltre; da Fiera salire a San Martino e al punto di partenza della funivia.
    Da Vicenza e Padova superare Bassano del Grappa e procedere verso Trento fino a Cismon del Grappa dove si svolta sulla S.S. 50bis in direzione di Feltre. Prendere l’uscita per San Martino di Castrozza e raggiungere la località e il punto di partenza della funivia.
  • Trasporti pubblici: Autobus Trentino Trasposti da Trento a San Martino di Castrozza (linea B514) oppure da Feltre (linea B501). Sia Trento che Feltre sono raggiungibili con treno. Ulteriori soluzioni con cambio anche da Bassano del Grappa, eventualmente utilizzando il treno della Valsugana.
    https://www.trentinotrasporti.it/viaggia-con-noi/extraurbano/regione-1
    https://www.sanmartino.com/IT/lamobilita/
    https://www.trenitalia.com/

COMMENTI E NOTE:

  • Itinerario molto interessante e particolare, assolutamente meritevole. Si attraversa un paesaggio che non trova eguali nell’area dolomitica.
  • Prevalentemente in discesa nella prima parte e in salita nella porzione centrale, è necessario adeguato allenamento in ambiente montano. Da non sottovalutare anche eventuali problemi di orientamento, in particolare nella seconda parte.
  • Non ci sono tratti esposti. La risalita sull’Altopiano è, invece, piuttosto impegnativa e ripida. Può capitare di appoggiare le mani nei punti più erti.
  • Assolutamente da evitare in caso di scarsa visibilità! Con la nebbia è molto facile uscire dal percorso tracciato e trovarsi a vagare in un’area che diviene tutta uguale.
    Anche in caso di neve è sconsigliato compiere l’anello completo ed è, comunque, necessario avere dei riferimenti e buona capacità di orientamento.
  • Volendo accorciare drasticamente il percorso, camminando solo sull’Altopiano propriamente detto, si deve evitare di scendere verso Le Sponde e il Passo Antermarucol puntando direttamente la Riviera di Manna. Così come, seguendo il percorso descritto, una volta giunti alla Riviera di Manna (sentiero 707), si può tornare direttamente al punto di partenza senza giungere al Lago della Fradusta, riducendo la durata totale di alcune decine di minuti e il dislivello di nemmeno 100 metri.
  • Seppur l’itinerario sia percorribile in entrambi i sensi, lo preferisco come descritto sia per non avere tutta la salita nella seconda parte, sia per non affrontare in discesa i tratti più impegnativi.

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