menubò

Con le Palme facciamo più belli i giardini

21464287-albero-di-palma-da-olio-in-campoPer chi lo avesse perso, negli ultimi mesi si è parlato sempre più di olio di palma. Un olio, camuffarlo dietro la generica dicitura di “oli vegetali”, presente in moltissimi prodotti confezionati, soprattutto nei dolci da forno industriali come biscotti, merendine, cracker, …ecc. Ma l’olio di palma non è proprio il massimo per il nostro organismo, come farebbe invece intendere la sua denominazione “olio vegetale”, perché contiene un’alta quantità di acidi grassi saturi che superano il 50%. Grassi estremamente dannosi per il sistema cardiocircolatorio, responsabili della produzione del colesterolo LDL. Nel 2014 la legge europea ha imposto di dichiararlo esplicitamente tra gli ingredienti in etichetta e i produttori sono entrati in allarme. Giornali e social network hanno iniziato una campagna informativa e produttori e grosse catene di supermercati hanno dichiarato che questo grasso tropicale sparirà dai loro prodotti. In questa campagna i consumatori sono diventi parte attiva, segnalando i prodotti privi di olio di palma.

In Ripubblicato perVoi vi segnaliamo due articoli informativi il primo di Altroconsumo “Olio di palma: ecco perché è meglio evitarlo” e Vi rimandiamo alla fonte originale per visionare la lista completa redatta da Il Fatto Alimentare (in continuo aggiornamento) con i prodotti senza l’olio di palma.

Michele GRAZIE!

nutellaAnche noi di MadamaRicetta vogliamo dare un saluto a Michele Ferrero, patron dell’industria dolciaria più grande d’Italia e inventore della crema più amata al mondo: la Nutella; che propio lo scorso anno ha festeggiato i 50anni. Ai funerali c’erano tutti dai vertici istituzionali al best seller dell’imprenditoria italiana, e, soprattutto tutta Alba. Come sempre c’è chi ne parla bene e chi ne parla male. I critici dicono che per pagare meno tasse nel 97 trasferì la sede a Bruxelles, ma ha anche arricchito una città intera, sempre contrario ai licenziamenti, ha messo insieme i contadini delle Langhe tenendo insieme una grande industria e salvaguardando il territorio. Ha fatto gli asili nido, le case per gli anziani, tenendo sempre in considerazione la vita dei suoi operai dentro e fuori la fabbrica. Noi di MadamaRicetta vogliamo ricordarlo semplicemente come l’ artefice di una delle invenzioni, a livello alimentare, più amata al mondo … leggi tutto

100 giorni a Expo2015

expo-e-mascotte-feb15A Roma – e non solo- i maturandi realizzano scatole colorate e girano per le strade della città per raccogliere fondi per la gita dei 100 giorni, 100 giorni al primo appuntamento importante della loro vita. Anche il Ministro Martina ha deciso di festeggiare i 100 giorni dall’apertura dell’Expo, un appuntamento importante per l’Italia, al quale ci credono un po’ tutti: Governo, Istituzioni, imprenditori e lavoratori. Si tratta di una giornata di lavoro vera e propria, organizzata dal Governo con Expo e Rai per il 7 febbraio presso l’Hangar Bicocca Pirelli di Milano, alla quale parteciperanno 500 esperti attraverso 40 tavoli, suddivisi secondo 4 aree tematiche: le dimensioni dello sviluppo tra equità e sostenibilità; cultura del cibo; agricoltura, alimenti e salute per un futuro sostenibile; la città umana, futuri possibili tra smart e slow city. Puntano tutti su Expo con decisione: per l’occupazione e per il turismo, e soprattutto per il rilancio del made in Italy nel mondo. …leggi tutto

“La busiata nasce e muore a Trapani”

ai lumi gn14Ogni volta che si torna in Sicilia è una conferma: è la regione italiana dove si mangia meglio. E su ogni versante riserva, oltre ai piatti forti della tradizione isolana, scoperte sorprendenti. Sulla costa occidentale, ad esempio, la chicca sono le busiate, pasta fresca a forma di fusillo allungato che si sposa ottimamente con il pesce e non solo. “Nasce e muore a Trapani”, ci hanno spiegato a Capodanno mentre fuori fioccava la neve e soffiava una tramontana gelida. Scenario a dir poco inusitato da quelle parti dove tutti hanno scattato selfie sulla spiaggia imbiancata e pensato all’apocalisse. Nel ristorante Ai Lumi, stalla del Settecento ristrutturata per essere accogliente e originale, le busiate ce le hanno servite con la salsiccia e il qualeddu, altra scoperta, sebbene non appartenga solo a questa zona. Detto anche cavolicello, il qualeddu è una vedura amarognola che ricorda solo da lontano le cime di rapa e che ci ha conquistati. Ma il pezzo forte del viaggio rimangono il pesce e i dolci e le più grandi soddisfazioni in tal senso le abbiamo avute a Mazara del Vallo, principale porto di pesca della Sicilia. …leggi tutto

Come farfalle in volo: le mani di Candida nel romanzo Per infiniti giorni

copertina infiniti giorni«A cucinare aveva imparato da Candida. Da piccola si sedeva in un angolo della cucina e la osservava. Aveva gesti lenti, ma sicuri e ogni tanto alzava gli occhi e sorrideva. Il momento più bello era quando tirava la sfoglia. Candida scavava al centro un mucchietto di farina e lo riempiva di rossi d’uovo che faceva scendere dopo aver rotto i gusci con un colpo secco. Poi affondava le mani e le muoveva leggere come farfalle in volo. Era quel movimento a fare la magia: la polvere bianca diventava un pane morbido, profumato, appena giallo. “Ora lasciamolo riposare”, diceva e copriva l’impasto con un panno bianchissimo. Più tardi, facendo scivolare il mattarello sulla spianatoia, trasformava quel pane tondo in un grande foglio che faceva volteggiare in aria finché, diventato sottilissimo, lo ripiegava più volte e lo tagliava, la mano destra che, inclinando veloce il coltello, faceva un rumore secco sul legno. A quel punto tirava su i fili e li posava su un grande vassoio dopo averli arrotolati in forma di nidi. “Ti piace cucinare?”, le aveva chiesto un giorno Regina. “Certo che mi piace”. “Perché?” “Perché vi voglio bene”. Per Regina cucinare era rimasto questo, preparare qualcosa di buono per chi si ama». Candida, angelo del focolare e maestra di vita vera, è una delle figure femminili più suggestive dell’ultimo splendido romanzo di Francesca Romana de’ Angelis, Per infiniti giorni (Passigli Editori 2014, pag. 197, euro 18,50). …leggi tutto

La pasta comprata

camino ott14Il profumo del ragù della nonna mi svegliava la mattina presto, s’infilava prepotente nelle narici come una caramella alla menta. Con gli occhi ancora chiusi infilavo le pontofoline di stoffa e scendevo giù ancora in pigiama. In punta di piedi cercavo la panchetta, che di solito era rimasta davanti al camino dalla sera prima, l’avvicinavo al tavolo e ci salivo su: “Sono Pronta!”. Nonna Pippinella si girava, sbatteva la paletta di legno sul tavolo. Mi prendeva per un braccio e mi accompagnava energicamente alla porta. “Vatti subito a lavare e dopo che ti sei vestita… forse… e ho detto forse, ne riparliamo”. Salivo gli scalini due a due, mi bagnavo l’indice sotto l’acqua e lo passavo sugli occhi, m’infilavo il vestito del giorno prima e un attimo dopo ero nuovamente in postazione. Nonna era troppo svelta a fare la pasta, era questione di pochi minuti e se non ero abbastanza veloce, potevo scordarmi il posto di assistente, guadagnato con tanta fatica, con ripetute lagne alternate a strilli e qualche lacrima. Per prima cosa mi faceva passare la farina al setaccio. Sotto la retina del setaccio una magia di neve cadeva fitta, fitta, …leggi tutto

Grigoletto, pesce che sorprende

grigoletto scampi alla catalanaMangiare il pesce buono in un ristorante di Roma non è facile. E tanto meno essere serviti e coccolati come in una trattoria in riva al mare dove in ogni piatto si sentono l’orgoglio e la passione di chi cucina. A fare questo piccolo miracolo nel cuore della capitale e nell’epoca dei localini radical-chic in cui si ordina (persino il caffè!) tramite i-pad e si immagina un cuoco-robot dietro i fornelli, è Antonio Grigoletto, fantasioso chef e accogliente proprietario dell’Osteria il vecchio e il mare. Su via Gallia, a due passi da Porta Metronia, questo ristorante si presenta come un’oasi del gusto per gli amanti del buon pesce. Un’oasi che anche all’occhio concede la sua parte: l’arredamento verde e bianco, l’apparecchiatura semplice e raffinata e la cura di ogni dettaglio, invitano subito gli avventori a liberarsi del peso della giornata e a rilassarsi.  …leggi tutto

Weekend enogastronomici, al grido “Trombolizziamo il mondo”

tombolotto e tarturoott14Se non siete mai stati a Sermoneta e Ninfa dovete assolutamente recuperare. Luoghi incantevoli e cucina straordinaria. L’Oasi di Ninfa è un giardino storico di fama internazionale considerato tra i più belli del mondo, l’habitat costruito dal fiume, il suo specchio lacustre e l’architettura medievale, costituiscono la naturale cornice di un giardino pieno di colori, fascino e poesia. Una realtà dove molti scrittori come Virgina Woolf, Truman Capote, Ungaretti, Moravia, trovarono l’ispirazione per le loro creazioni. Sermoneta che dall’alto domina l’oasi, con l’antico castello Caetani è un borgo medievale splendidamente conservato, dove una quiete insolita e stradine tortuose vi portano indietro nel tempo. Al centro di Sermoneta trovate il giardino del Simposio di Fabio Stivali, lo chef che al grido di “trombolizziamo il mondo” ha conquistato i più famosi cuochi del pianeta. …leggi tutto

SAM_2469La Festa del Fungo Porcino è celebrata in tantissimi paesi italiani, perché il fungo porcino per il suo profumo e il sapore intenso è sicuramente una festa per il palato. Protagonista indiscusso in primi o secondi, è buonissimo anche crudo tagliato sottilmente e condito con olio e pepe. MadamaRicetta, in vacanza a Moggiona vi propone le foto con le ricette classiche presentate alla manifestazione organizzata dalla pro loco, come l’insalata di funghi porcini e formaggio, e, i maccheroncini ai funghi. Moggiona è uno dei pochi paesi inseriti all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e tra cervi, daini, caprioli, cinghiali, lupi, volpi, istrici, tassi, protagonisti indiscussi sono i profumatissimi funghi porcini. Passeggiando tra i boschi si incontrano tantissimi avventori che si improvvisano raccoglitori di funghi, e non sempre c’è da fidarsi. Per non corre rischi vi consigliamo sempre di farli controllare dalla ASL del posto o di rivolgervi a rivenditori autorizzati. In alternativa potete sempre godere dei magnifici piatti preparati dalle osterie e ristoranti del luogo, che usano funghi freschi di ottima qualità uniti alla sapienza delle cucina tradizione Toscana.

La cucina slovena

SAM_2211La cucina slovena è deliziosa e sorprendente. La Slovenia è un Paese piccolo ma in cucina le contaminazioni con i paesi confinanti sono molte danno origine a piatti con grande varietà di cibi e di gusti. Troviamo diversi primi piatti come i likrofi, ravioli con ripieno di patate lesse e pancetta, conditi con il sugo dell’arrosto, i gnocchi fatti con patate o semolino o con un impasto di pane bagnato che ricorda vagamente i canederli del vicino Trentino. Le zuppe, quella di funghi porcini, non manca mai, o il brodo di carne con i tagliolini, sempre ottimo. E poi carne e pesce stufati o alla griglia, sempre accompagnati da ottime verdure e patate.
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SAM_2393Gostilina di Pr ‘Bizjak

Ai piedi del possente monte Storži e al centro del piccolo villaggio di Upper Bianco, nella provincia di Kranj, trovate la gostilina di Pr ‘Bizjak. Al riparo dal traffico cittadino e immersa nel verde, Pr ‘Bizjak offre un ambiente magnifico con viste meravigliose sulle montagne e un incantevole giardino. L’esuberanza di Rudy (il proprietario) vi cattura immediatamente, ma chi porta i pantaloni in casa è la moglie, VeroniKa, mirabile cuoca …leggi tutto

altAkbOlenMulswWf0i5Mmeg2I7z9Lwtu_Ro-Xb9AA_gw5jI diti in pasta

Sono finiti i tempi in cui la cucina non era “posto da bambini” e se qualcuno ne varcava la soglia, un urlo lo fulminava all’istante: “Fuori da qui” (dopo trent’anni sento ancora nelle orecchie la voce di Nana, indimenticabile custode del focolare di mia nonna). Oggi che la cucina home made imperversa e tutti si improvvisano chef, aprono blog per pubblicare le loro ricette, trasformano i loro salotti in ristoranti occasionali, ecco che ai fornelli si affaccia con gran soddisfazione una nuova categoria: i bambini. Non i piccoli adulti stile Master Chef junior, ma i piccoli piccoli che da poco parlano e gestiscono bene la propria manualità. …leggi tutto

C’era una volta la festa di paese

mercatino produttoriC’era una volta la festa di paese. L’avvenimento più atteso dell’anno, che aggregava non solo amici e parenti che si davano appuntamento per l’occasione, ma favoriva anche incontri nuovi rispetto a quelli di tutti i giorni. La Sagra dei tempi antichi, snobbata negli anni 80/90, è tornata di gran moda. A riportarla in auge è la crisi economica e non solo; una riscoperta degli italiani come alternativa low cost alla ristorazione tradizionale. Un menù locale, a chilometri zero e con prodotti genuini, cucinati secondo la tradizione, che spesso si mantiene tra i 10 e i 15 euro. Una vera e propria rivelazione per quasi tre italiani su quattro, poco più del 70 per cento, che rinunciando a gran parte delle vacanze, nei mesi estivi partecipano a sagre e feste di Paese. …leggi tutto

Quel miele che fa bene all’Italia: la ricetta di un imprenditore argentino

2969_mieleUn suo antenato, nell’800, lasciò la Liguria per andare a cercar fortuna in Argentina e là iniziò a produrre miele. Nove anni fa anni fa lui – Santiago Lucas Herrero – è tornato in Italia per aprire una filiale dell’azienda di famiglia, la Parodi Apicultura, in provincia di Savona. E giovedì scorso ha vinto il Money Gram Award – prestigioso premio che promuove l’imprenditoria straniera in Italia – nella Categoria Occupazione. La sua impresa (la Matrunita Mediterranea Srl) infatti, oltre a far parte di una multinazionale che gestisce circa il 5 per cento del mercato europeo del miele e il 10 per cento di quello italiano, dà lavoro a 13 persone e l’anno scorso ha visto il suo fatturato crescere del 60 per cento rispetto al 2012. Non male per i tempi che corrono. La sua storia è tutt’altro che un’eccezione. Gli immigrati titolari d’impresa oggi in Italia sono quasi 500 mila, un quinto dei quali donne. …leggi tutto

La cioccolata della discordia

bimbacioc2Accapigliarsi per la cioccolata in una classe d’asilo. Niente di più normale…se a litigare fossero i bambini. Più preoccupante se sono le mamme. O meglio una mamma e la maestra, con pesanti ricadute su tanti altri adulti coinvolti. Questo il fatto: una vecchia suora che insegna da quarant’anni (e ha più energie del 90 per cento delle mamme moderne) tiene in classe un armadio pieno di leccornie (cioccolata compresa) con cui far contenti di tanto in tanto i bambini (di tre e quattro anni). Una mamma X, conoscendo tale abitudine, si permette di mandare a scuola (tramite la nonna) alcune uova pasquali aperte e non consumate da aggiungere al prezioso bottino. Una mamma Y, convinta che ciò attenti pericolosamente alla salute del suo bambino, non ci vede più dalla rabbia. Dopo una bella scenata in classe, manda al resto dei genitori una e-mail al vetriolo contro suora, mamma X e velatamente mamma Z (professione pediatra) intervenuta a sostegno della suora: un accorato appello contro gli zuccheri raffinati e la cioccolata di dubbia provenienza. La mamma X ribatte tranquillizzando le “colleghe” almeno sull’origine delle uova incriminate: “sono state conservate in luogo asciutto e sicuro”. Il giorno dopo all’entrata e all’uscita di scuola, bronci, occhiate furtive, bisbigli vari sulla vicenda, sguardi indagatori per capire le varie fazioni (pro suora/pro mamma Y).

Se da Noma non c’è posto!

copenaghenSe fate un viaggio a Copenaghen e non vi siete organizzati per tempo dovrete sicuramente rinunciare alle prelibatezze dello chef René Redzepi, nel 2014 primo chef al mondo -e non è la prima volta- che nel suo ristorante “Noma” ha liste d’attesa lunghe diversi mesi. Anche per gli altri locali di buona fama -e nella capitale danese non sono pochi- soprattutto nel weekend, è consigliabile prenotare on-line in anticipo, altrimenti sarà difficile trovare posto. I danesi, risparmiati dalla crisi economica europea, amano la buona cucina e sono assidui frequentatori di ristoranti e birrerie. Se come me arrivate nella capitale all’ultimo momento senza aver prenotato in un locale, e non volete spendere molto (visti i prezzi dei locali a Copenaghen) niente paura, le delizie danesi vi aspettano al Copenhagen Street Food, il nuovo mercato per il cibo di strada. …leggi tutto

Uova…da giocare

Giochi-bambini-uova-di-Pasqua[1]Di tante usanze made in Usa che abbiamo fatto nostre con eccessivo entusiasmo, la caccia pasquale alle uova, è decisamente la più divertente. È fuori dalla logica del consumismo che accomuna altre tradizioni (da Halloween a San Valentino) e richiama lo spirito autentico del gioco: divertirsi con poco, coinvolgendo tutti. Basta infatti che una mamma o un papà volenterosi il sabato santo nascondano uova colorate per tutta casa (gli americani lo fanno in giardino, ma quanti di noi ne hanno uno?) e il giorno dopo, finito il pranzo, chiedano a grandi e piccoli di trovarle e raccoglierle in tanti cestini. …leggi tutto

Antesignani del branch: la colazione di Pasqua

pasquaI romani tendono ad accaparrarsi la tradizione della colazione di Pasqua, a colpi di coratella, corallina e carciofi. Ma quella tradizione in effetti è diffusa in tutt’Italia ed è legata a un rito religioso che rappresenta la fine del digiuno quaresimale e la celebrazione del ritorno alla vita. Una colazione allegra, colorata e piena di sorprese, dolci e salate che coinvolge tutti cattolici praticanti e non. Io la ricordo nella casa di campagna della nonna, con un misto di ansia e felicità. …leggi tutto

Tempura…che frittura!

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Anche chi è troppo antiquato per apprezzare sushi, sashimi e altre prelibatezze nipponiche a base di pesce crudo, non può non apprezzare un bel piatto di tempura. È la magia del fritto: rende tutto buono. E in questo caso, accorcia distanze geografiche e culturali considerevoli, per regalarci l’illusione che in fondo la cucina giapponese non sia troppo diversa dalla nostra. Piatto a base di frittura di gamberi, calamari o verdure, la tempura infatti ricorda tanto certe sportine di pastellati servite per antipasto in quasi tutte le trattorie d’Italia. Eppure è molto diversa. La sua particolarità consiste, oltre che in una maggiore leggerezza, in una coltre di sottilissimi ricciolini croccanti che rendono il fritto più gustoso che mai. Il segreto? Lo shock termico e qualche grumo di troppo.

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L’incontro tra oriente e occidente in cucina

istambulIstanbul è un miscela di arti, suoni e profumi, un fascino tutto particolare da scoprire e provare. Non è facile fare un abbreviato della cucina turca, sicuramente si può dire che l’incontro tra la cucina orientale e quella occidentale ha il suo momento più alto nella gastronomia turca dove la sintesi tra i vari ingredienti e le varie ricette è la meglio riuscita. Un’arte consolidata nel tempo che non teme confronti, e collocandosi tra le migliori cucine del globo, è sicuramente tra le più varie del Mediterraneo. Profumata, ricca di spezie ed estremamente varia, la cucina ottomana intercala carni, riso e tantissime verdure in un mix di sapori originali, l’uso delle spezie, ingrediente principale della cucina orientale, è sempre presente ma non preponderante, dosate con equilibrio danno carattere e originalità ai piatti senza coprirne il sapore. Inoltre l’uso dell’olio d’oliva -assente nella cucina asiatica- rende i piatti più gustosi e leggeri. …leggi tutto

La Casa nel bosco

la casa nel boscoMescolare racconti e ricette è ormai diventato un nuovo genere letterario. Da “Afrodita” di Allende, a “Un filo d’olio” della Agnello Hornby, i confini che separano i generi letterari si sono liberamente amalgamati dando vita a racconti di vita dove i ricordi si legano ai sensi. In questo filone, troviamo “La casa nel bosco”, l’ultimo libro di Gianrico Carofiglio scritto a quattro mani insieme al fratello Francesco. Un viaggio attraverso alcuni flashback della loro infanzia cadenzati dal ricordo degli odori: «A pensarci, quello era un mondo in cui c’erano più odori. Non so come dirlo. Odori di ogni genere. Buoni e cattivi.» «Secondo me la questione è diversa. Eravamo noi a sentire gli odori perché eravamo bambini. Abbiamo smesso diventando grandi.» «Abbiamo smesso di sentire gli odori?» …leggi tutto

Le reti di Radi

radi2Sette donne, una barca, reti piene di pesce, squisiti vasetti consegnati in molte città e diverse regioni. È la realtà di Bio&mare (www.bioemare.it), prima e unica cooperativa femminile di pesca in Italia. A fondarla, cinque anni fa, sul molo di Marina di Carrara, Radoslava Petrova, nata nel 1974 a Plodvid in Bulgaria e giunta in Toscana nel 1998. A gesdtirla oggi con lei, altree sei donne di età e nazionalità diverse, con la stessa passione per il mare e la stessa inesauribile energia. “La vita del pescatore è tosta – racconta Radoslava, nota a tutti come Radi – c’è la sveglia a notte fonda, il peso del lavoro, le bizze del mare, la concorrenza e, soprattutto all’inizio, una certa diffidenza da parte dei colleghi uomini”.  …leggi tutto

Alla faccia della modernità: elogio del passavivande

passavivandeChiunque si sia imbattuto in un architetto durante una ristrutturazione, sa che il must dei tempi moderni è abbattere quanti più muri possibili. Pare che non si possa concepire una casa adatta agli stili di vita contemporanei senza “contaminare gli ambienti”, creare “ariosi open space” e attrezzare “accoglienti zone plurifunzionali”. In parole povere, oggi la cucina deve essere a vista, sconfinare in salotto, diventarne più che protesi, parte integrante. E ciò a prescindere dalle dimensioni della casa. Anche in ville a due piani, stile film americano, capita di vedere cucina e soggiorno fusi in un locale unico. Ormai è una scelta dettata in primis da criteri estetici. …leggi tutto

Un’operazione a mattone zero

eataly smeraldoCom’è bella la città, com’è grande la città, com’è viva la città, com’è allegra la città. Piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce con tanta gente che lavora, con tanta gente che produce…
Sulle note della canzone di Giorgio Gaber,Com’è bella la città“, ieri 18 marzo, Oscar Farinetti ha inaugurato il nuovo centro di Eatly a Milano. In piazza XXV Aprile cerano centinaia di milanesi già alle 10 del mattino, Pisapia e Maroni al taglio del nastro. Come aveva fatto a Roma, con il recupero dell’Air Terminal della Stazione Ostiense -affascinante edificio postmoderno costruito dall’architetto spagnolo Julio Lafuente-, anche a Milano il patron del made in Italy ha messo in piedi un’operazione a mattone zero con il restauro del teatro Smeraldo, luogo simbolo degli anni d’oro del Varietà e palcoscenico della Milano artistica doc, come testimoniano le foto sparse nello store di Jannacci, Gaber, Mina, Bramieri, Vanoni … leggi tutto

I tesori romagnoli della trattoria “Camìci”:
cappelletti in brodo e “fiamminghe” di tagliatelle

san marinoPer molte famiglie che vivono al confine tra Marche e Romagna, nelle province di Pesaro e Rimini e nella Repubblica di San Marino – famiglie decisamente abituate a mangiar come si deve – il non plus ultra della buona cucina è Ca’micci. Vero nome di questa trattoria, dove per avere un tavolo bisogna prenotare giorni prima, è “I cacciatori”, ma tutti la identificano con la minuscola frazione di Sassofeltrio che la ospita, da pronunciarsi rigorosamente con una “c”: ‘Camìci’. È qui che i buongustai della zona e pochi fortunati turisti onorano le feste comandate, le grandi occasioni di famiglia e una tradizione culinaria che ci ha reso famosi nel mondo. La pasta fatta in casa, infatti, è il fiore all’occhiello del posto. …leggi tutto

Imprenditrici migranti e rivoluzionarie

ElsaLa chef peruviana Elsa Javier e le altre Strane Straniere: imprenditrici migranti e rivoluzionarie

Il suo piatto forte – a base di patate, peperoncino e lime – si chiama “causa”. In onore dei partigiani che agli inizi dell’800 si battevano per la più nobile delle cause, la libertà del proprio Paese. Lei da quel paese, il Perù, è partita quasi quindici anni fa per trasferirsi in Italia dove ha cambiato vita e lavoro. “All’inizio – racconta – morivo di nostalgia, poi ho conosciuto mio marito Luciano e lui è diventato la mia casa”. Elsa Javier Piacentini, originaria di Lima, dall’altra parte dell’Oceano insegnava filosofia. A Roma dopo un primo periodo di difficoltà, ha scoperto un grande talento per la cucina, ha avviato con il marito un ristorante peruviano – il primo ad apparire su una guida enogastronomica italiana – e dopo qualche anno l’ha converetito in catering, assecondando così “una passione che nutrivo fin da piccola”. Suo padre tutte le settimane, infatti, la portava con sé al mercato generale e lei era incantata da quel tripudio di odori e colori che raccontavano altrettanta varietà di piante e paesaggi. “Lo sai – domanda divertita – che in Perù ci sono 4000 tipi di patate? E che quelle gialle hanno il colore vivo del tuorlo dell’uovo? D’altronde non potrebbe essere diversamente in un Paese che passa dal mare al deserto, da vette di settemila metri all’Amazzonia”. …leggi tutto

Una pizza da oscar

lagrandebellezzaSi chiamerà la grande bellezza, la pizza preferita da Toni Servillo. Siamo a Alvignano, in provincia di Caserta, il cuoco d’eccezione è Pasqualino Rossi che ci svela il segreto della pizza più amata dall’attore casertano. A prima vista sembra una margherita, con pomodoro San Marzano dop, mozzarella di bufala campana dop e olio extra vergine d’oliva. Il segreto? Il cornicione ripieno di morbida ricotta di bufala. “Ordina sempre questa pizza” confida Pasqualino Rossi, che ora aspetta Servillo in pizzeria per festeggiare insieme l’Oscar a “La grande bellezza”, il film diretto da Paolo Sorrentino vincitore a Hollywood, come miglior film straniero, riportando l’Oscar, in Italia dopo quindici anni. …leggi tutto

Il maestro dei fornelli

natale giuntaAuguri e complimenti a Natale Giunta, chef e ristoratore, chiamato il “Maestro dei fornelli”, noto al grande pubblico, oltre che per le sue indiscutibili capacità culinarie, perché dal 2006 è nel cast de «La prova del cuoco». Nel famoso programma della Clerici, Giunta quest’anno ha anche vinto la gara culinaria abbinata alla lotteria Italia, che il giorno dell’Epifania ha fatto vincere il primo premio ad un cittadino di Lecco. Partendo da un ristorantino a Termini Imerese, a qualche chilometro da Palermo, Giunta è diventato, ancor giovanissimo, un imprenditore di successo aprendo diversi ristoranti e una ditta di catering che moltiplica il suo fatturato di anno in anno. …leggi tutto

Verso la scelta vegetariana

cartone verduraSe volete sostenere i giovani ricercatori e la ricerca scientifica, in libreria trovate il nuovo libro scritto da Umberto Veronesi e Mario Pappagallo: Verso la scelta vegetariana. Una vera e propria esortazione ad avvicinarsi all’alimentazione vegetariana, una scelta di vita non solo per migliorare qualità della propria esistenza, ma anche per sostenere attivamente la difesa del nostro pianeta e per evitare le sofferenze a cui vengono sottoposti molti animali. Ne è convinto portavoce il professor Umberto Veronesi, che partendo dalle sue ricerche di oncologo di grandissima fama e dalla sua esperienza personale, espone le ragioni che lo spingono con fermezza verso questa scelta. …leggi tutto

Piccole pillole di autostima!

donneDonne formose alla riscossa!!! Questo potrebbe essere il nuovo motto in voga ai giorni nostri, dove il canone di bellezza per eccellenza è quello delle magrezza ossificata, impersonata e ostentata da gracilissime fotomodelle e personalità dello star system, troppo spesso e -fin troppo!- imitate da ragazzine adolescenti e non! Ormai da alcuni anni diverse case di moda cercano di combattere contro la piaga dell’anoressia non scegliendo più modelle per le loro sfilate al di sotto della taglia 40. La moda, che rappresenta un settore di eccellenza nel nostro Paese ha il dovere di portare avanti messaggi positivi, dando un’immagine reale e sana dell’essere umano. Infatti, da una nuova ricerca di un team di esperti dell’università di Pittsburgh e Santa Barbara, in California, emergerebbe la notizia che le donne formose siano anche le più intelligenti. Lo studio, pubblicato la scorsa settimana sulla rivista “Evolution and Human Behaviour“, è stato condotto prendendo in esame 16mila donne americane. …leggi tutto

A ciascuno il suo

olanda“Delusione Italia, solo all’ottavo posto”, “In Olanda si mangia meglio che in Italia”, “Un piazzamento deludente per un paese che fa del mangiar bene un tratto forte e distintivo dell’identità nazionale”… e così via, questi i titoli, che si vanno susseguendo dopo la pubblicazione del rapporto dell’associazione umanitaria internazionale Oxfam. La Oxfam ha diffuso il Good Enough to Eat Index, un indice globale sull’alimentazione che confronta i dati di 125 paesi basati su qualità, livello nutritivo, e accessibilità dei cibi. Il podio è conquistato dall’Olanda seguita da Francia e Svizzera, poi ci sono: Austria, Danimarca, Svezia, Belgio, e, l’Italia. Nonostante un misero ottavo posto, non è vero che in Italia si mangia meno bene, come hanno voluto far credere gli articoli che hanno pubblicizzato il rapporto dell’Oxfam, insidiando il mito del cibo come simbolo ideale del made in Italy. Perché nel bel Paese si mangia bene, il problema è che non tutti possono accedere al cibo migliore, la crisi economica ha ridotto la quantità e soprattutto la qualità del nostro carrello della spesa.  …leggi tutto

 

Gli informatici si danno all’agricoltura

eutorto“Ritrovarsi senza lavoro a cinquant’anni è un esperienza da non raccontare. La cassa integrazione è un isolamento terribile, le giornate sono tutte uguali e il tempo diventa infinito.” Dicono gli ex lavoratori oggi cassintegrati dell’Agile ex Eutelia, uomini e donne di età compresa tra i 45 e i 55 anni, che invece di ritrovarsi in mezzo ad una strada hanno deciso di ritrovarsi in un campo “un luogo dove andare con ciclicità, dove confrontarci, dove parlare di lavoro e di diritti negati”. Tutto questo a Roma grazie ad un terreno di tremila metri quadrati messo a disposizione dal comune, gli ex lavoratori hanno deciso di rimboccarsi le maniche, e soprattutto di portare a casa materialmente qualcosa da mangiare. L’avventura “in campo” è iniziata il 6 settembre 2010 presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale di Roma sull’esperienza degli orti urbani della Garbatella. leggi tutto

vademecum per la biodiversitàVademecum per la biodiversità quotidiana

Con Altreconomia Chiara Spadaro ha pubblicato il libro «Vademecum per la biodiversità quotidiana» (Altreconomia, 2013), dove vi spiega come coltivare la biodiversità, dalla terra alla tavola. Tutti possiamo essere custodi della “diversità” di semi e piante, sul nostro balcone o sul davanzale o nell’orto. Ma anche nella nostra cucina, attraverso le scelte alimentari quotidiane. Ecco in sintesi le proposte di Chiara: Contare, ovvero: accorciare le distanze; Conoscere, ovvero: piccolo è bello; Preservare, ovvero: scegliere un’agricoltura naturale; Scegliere, ovvero: elogio della scelta vegetariana e vegana; Preparare, ovvero: della trasformazione dei prodotti; Ricordare, ovvero: memorie da recuperare e condividere; Pagare, ovvero: diritto a un lavoro dignitoso e alla trasparenza; Arredare, ovvero: per un’architettura biodiversa; Recuperare, ovvero: viva il riciclaggio selvaggio; Leggere, ovvero: l’informazione nel piatto; Giocare, ovvero: per una cucina a misura di bambino; Collaborare, ovvero: comunità culinarie crescono. …leggi tutto

Lisa Casali: Autoproduzione in Cucina

autoproduzione in cucinaPer chi non avesse già terminato l’acquisto dei regali di Natale, vi vogliamo consigliare qualche libro da mettere sotto l’albero. “Autoproduzione in cucina” è il nuovo libro di Lisa Casali. In tempi di crisi: un vero e proprio vademecum per risparmiare, ridurre i rifiuti e mangiare in modo sano e consapevole. Il fai da te è diventato l’imperativo del ventunesimo secolo, e allora ecco i consigli di Lisa su come produrre facilmente in casa ogni tipo di alimento: dai più comuni, tra cui farine, oli aromatizzati, pasta secca, barrette di cereali, formaggi, conserve, bevande, gelati, ai più particolari, come tofu, miso, tempeh o seitan. Per mangiare bene e in modo ecocompatibile, per produrre ciò che serve e per fare economia. Se volete approfondire, prima di comprare il libro leggete l’intervista a Lisa Casali di Elisa Poli, pubblicata su D. Repubblica

Una polpetta ci salverà

una polpetta ci salverà«Una polpetta ci salverà», purché non siano avvelenate, ma non è questo il caso. Giancarlo Roversi e Anna Scafuri ci regalano 120 ricette degli chef di tutta Italia (Giunti Editore 192 pp. 12 €) con la presentazione di Massimo Bottura. Un viaggio intorno alla polpetta da ogni punto di vista – culinario, sociologico, storico…-. Un elogio al cibo più diffuso e amato del mondo, ogni nazione ha la sua versione di carne, di pesce, di verdure e cereali. In tutte le salse e di tutti i tipi, crude e cotte, al vapore e fritte, sono anche il simbolo del risparmio e del riuso in cucina, rimasugli di cibi cotti o crudi abilmente miscelati diventano un piatto di prima classe, per secondi piatti o per antipasti -se di forme piccolissime-. Amatissime dai grandi e cibo preferito dei piccini, le prossime festività offrono un’occasione per accontentare entrambi: per i grandi il libro “Una polpetta ci salverà” e per i piccoli è in arrivo il film “Piovono polpette 2, la rivincita degli avanzi” dove la genialità dell’inventore Flint cercherà nuovamente di salvare il mondo!
Dal libro “una polpetta ci salverà” vi proponiamo le 4 ricette, una per ogni stagione, scelte dagli chef di “Una polpetta ci salverà”, pubblicate da repubblica … Polpette per tutti

Antico Ristorante Pagnanelli

pagnanelliL’antico ristorante Pagnanelli a Castel Gandolfo oggi vanta un’esperienza di quattro generazioni. Dal 1882 la famiglia porta avanti questa attività nata come una semplice trattoria, e che oggi spazia nella cultura culinaria ed enologica con corsi e serate a tema, poeti e musicisti live. Ha una splendida ed invidiabile cantina, scavata direttamente nella pietra, con bottiglie d’annata e vini di grande pregio. La posizione fantastica con vista lago mozzafiato, lo rende caratteristico e romantico, soprattutto per quanto riguarda i tavoli posti sul balcone. … leggi tutto

San Martino e il suo infelice patrocinio

san martinoTradizioni popolari e testi storici offrono tante e diverse versioni della Festa di San Martino e del suo infelice patrocinio. Storie fantasiose complici di ubriacature dovute ad abbuffate di castagne che tirano vino, novello per la precisione, solitamente leggero, fresco e vivace, e di facile sorso, dove i festeggiati si raccontano da protagonisti e non, storie di corna, facendosi beffe gli uni degli altri. San Martino, vescovo di Tours -in Francia- nella seconda metà del 300, doveva essere un personaggio molto singolare, poiché le leggende che gli sono state attribuite sono numerose, diverse e divertenti. …leggi tutto

Castagnate in giro per l’Italia: a Rocca Canterano (RM) dal 09/11/2013 al 10/11/2013 la Festa del cornuto e sagra della rola con Stands gastronomici per la degustazione delle “role” ( gustose caldarroste), salsicce, arrosticini, fagioli con le cotiche, panini di ogni tipo, cicoria e tanti altri prodotti tipici locali. a Sant’Agata di Esaro (CS), dal 08/11/2013 al 10/11/2013, la 39a Sagra della Castagna – Gara di Organetto ad Anzio (RM), dal 09/11/2013 al 10/11/2013, la Castagnata di Novembre

The Market Place

marketplace“The Market Place”, io lo avrei chiamato la piazza del mercato. Sarà per il sapore fresco dei piatti e la cucina semplice volta ad esaltare il gusto dei singoli alimenti, che regala la sensazione di mangiare cibi arrivati dal banco del mercato direttamente nel piatto. Ci vuole un abilità molto particolare e lo chef , Davide Maci, ci riesce in pieno. Cucina mediterranea, non priva di accostamenti nuovi, anche azzardati, ma che non sovrastano mai la purezza e il gusto dell’elemento principale del piatto. Tutto questo in un piccolo ristorantino a Como, assolutamente da provare, degno di comparire nelle liste dei ristoranti stellati, ma solo per la qualità e non per il prezzo: trentacinque euro per un menù degustazione, proposto dallo chef, con cinque portate che regalano un affresco della cucina di Maci. …leggi tutto

Pronto? Sono Francesco!

petriniLe telefonate di Papa Francesco, sono diventate routine, dal calzolaio di fiducia, all’edicolante di Buenos Aires perché sospendesse l’abbonamento ai giornali-, dallo studente di Padova alla moglie dell’imprenditore ucciso: quasi non ci facciamo più caso. Questa settimana la telefonata è toccata a Petrini, il fondatore di Slow Food e Terra Madre. Di cosa hanno parlato Carlo e Francesco? Certo delle loro origini comuni nelle langhe piemontesi ma anche e soprattutto di ambiente, immigrazione, e degli umili del mondo. Degli ultimi che cercano di difendere la loro terra e l’economia rurale, unica risorsa per i più deboli. “Di un mondo povero, che però difende il seme della propria terra” ha detto Petrini, raccontando la telefonata, dove “il ragionamento di fondo è ruotato attorno alla necessità di portare avanti un’economia agricola di sussistenza, e non di accaparramento”. Per Carlo Petrini è la battaglia di una vita. Una battaglia che lo ha visto protagonista al Forum Permanente delle Nazioni Unite sulle questioni indigene. …leggi tutto

Oscar a “che tempo che fa”

farinettiFazio ne sarebbe felicissimo, ma per ora l’Oscar si chiama Farinetti che nel wekeend, sprofondato sulla poltrona più famosa di Rai3, ha presentato il suo ultimo libro: “Vino, Ti amo”. Un viaggio tra i vigneti del Bel Paese intervistando i titolari delle più grandi aziende vinicole. Racconti di vita, di lavoro, di progetti, ma soprattutto di amore per il vino. Il creatore di Eataly – l’ormai celeberrima catena di distribuzione alimentare di qualità con sedi in Italia e all’estero-, è convinto che cibo e vino siano sinonimi di cultura e siano un volano importante per far uscire l’Italia dalla crisi. E così, grazie a quell’atmosfera un po’ speciale che solo il vino riesce a creare, Farinetti seduto nelle cantine personali, dei nostri più grandi viticoltori ci regala una lettura intima e coinvolgente di uomini e donne, dal nobile aristocratico al contadino diventato imprenditore, che aprono il loro cuore e ci raccontano di lavoro, di sentimenti, di sogni e di progetti.  …leggi tutto

Torniamo a vendemmiare

vendemmiaSe con la vendemmia siamo un po’ in ritardo ci consoli sapere che quest’anno le previsioni sono ottime sia in quantità che in qualità. Si pensa addirittura di poter sorpassare, per la prima volta, la Francia, che stima la produzione del 2013 in 43.5 milioni di ettolitri, mentre in Italia si prevede di superare la quota 44 milioni. Questo risultato, se confermato alla fine della vendemmia, premierà la nostra penisola soprattutto sul mercato delle esportazioni. …leggi tutto
MadamaRicetta

UN PORTO DA AMARE

marzamemiIn Sicilia esiste un nastro di terra che insinuandosi nel mare ha formato due piccoli approdi, due porte sempre aperte sul mare e sul mondo ed è li che in primavera i volatili migranti fanno sosta, gli Arabi la chiamarono Rada delle Tortore, oggi la chiamiamo Marzamemi. Luogo di sosta dunque, anche per umani erranti, luogo di riposo e meditazione, dove se si tende un attimo l’orecchio si possono ancora udire, nel silenzio ovattato delle sue spiagge l’eco delle parole di Virgilio. Da questo minuscolo borgo di pescatori nato intorno ad una tonnara settecentesca, oggi luogo di grande charme ed unico al mondo, può iniziare un viaggio nel passato e nelle contaminazioni culturali dell’isola: la Sicilia e il mare, la passione per la terra e il vino, il buon cibo e le culture altre.
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Ricette Low Cost

ricette low cost ricette lowcostCari amici vi segnaliamo con orgoglio il lavoro e il successo di una nostra ex collega Emanuela, che ha cambiato vita e lavoro, ha lasciato Roma ed ha iniziato a lavorare per Xaround, società specializzata in contenuti editoriali sulla cucina e fondatrice del sito Cookaround.com. Il 18 settembre è uscito il loro secondo libro, voluto e edito da Rizzoli per la collana Bur! E’ un libro di ricette a basso costo con suggerimenti per una resa ottimale, per un riciclo intelligente del cibo, per proporre in tavola sempre qualcosa di nuovo a un prezzo minimo.
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Maga Magò

passo della futaHo sempre sognato di aprire un piccolissimo ristorante, che sapesse di casa, di campagna e anche della nonna: Luca Pecorini mi ha bruciato sul tempo!

Come lo scorso anno, le mie vacanze iniziano a Firenze con Benigni che nello spettacolare scenario di S.Croce racconta e declama la Divina Commedia, un evento irrinunciabile. Non capisco perché ancora non gli diano il nobel a questo multiforme ingegno che non ha eguali nella storia!. Già che sono a Firenze colgo l’occasione per passare a salutare Alfredo e Rossella, al Mugello. Con loro voglio provare quel ristorantino che da sempre mi hanno descritto con tanto entusiasmo. Alfredo ha prenotato con largo anticipo. … leggi tutto

Monaco a tavola!

dolci luitpoldA colazione, girovagando per Monaco, la mia macchinetta fotografica è rimasta rapita dalla vetrina del  Cafe Luitpold. Mentre gli occhi si riempivano di un universo di colori dal rosso ciliegia/fragola, al giallo pesca o al verde pistacchio, l’acquolina pian piano saliva in bocca. Non puoi resistere, devi assolutamente assaggiarli! Entrando scoprirete un elegantissimo caffè, raffinato ed accogliente, con dolci, paste e torte strepitose ed uno squisito espresso. … leggi tutto

Panettone da spiaggia

Panettone da spiaggia

Sembra che quest’anno il classico gavettone di ferragostosto sarà sostituito dallo scambio di fette di panettone. Lo abbiamo sempre sostenuto la fantasia in cucina non ha limiti: è’ arrivato il panettone da spiaggia. Il 25 luglio è partita da Milano, e si protrarrà fino ad agosto in molte località italiane, la kermesse che vede protagonista una versione estiva del dolce simbolo del Natale. Una ventina di pasticcieri si è cimentata in abbinamenti fantasiosi creando il panettone alle olive o all’ananas, al sesamo o al basilico che sarà in vendita in molte pasticcerie della costa.
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pic sulle spiagge.Il cestino da pic nic

L’associazione di Coldiretti ha condotto una ricerca, in collaborazione con la Ipr Marketing,  sui consumi alimentari degli italiani nella stagione estiva 2013. Complice la crisi, tornano di moda le vacanze in tenda, roulotte o camper e l’italianissimo picnik nei boschi o in riva al mare: il classico pranzo al sacco che rispetta a pieno i canoni di sobrietà, libertà e risparmio. Coldiretti ci ricorda che possiamo contare su 871 tra parchi e aree protette e migliaia di chilometri di spiagge, ben il 10 per cento del territorio nazionale. …leggi tutto

Miraggio vacanze

vacanzeSembra che quest’anno ben 18milioni di italiani resteranno a casa. Assediati dalle tasse, dalla disoccupazione, dalla crisi che sta erodendo man mano tutti i risparmi, i bilanci familiari cancellano la voce “vacanze”. il Codacons dichiara che: il 55% degli italiani non andrà in villeggiatura, coloro che partiranno sceglieranno mete economiche e molte delle famiglie che partiranno adotteranno un stile più sobrio. Per metà degli italiani la vacanza assume soprattutto tre significati: riposo (24%), passeggiate (15%), attività culturali (13%); seguono: farsi sedurre dai piaceri della tavola e del buon vino ( 11%) il divertimento ( 11%).  …leggi tutto

NO O.G.M.

ogmE’ stata approvata all’unanimità al Senato e alla Camera, la mozione contro l’utilizzo degli ogm in Italia. Quella geneticamente modificata è un tipo di agricoltura che non risponde alle esigenze e alle caratteristiche del nostro Paese. Infatti oltre ai numerosi prodotti dell’attività manifatturiera e artigiana che caratterizzano il nostro made in Italy, è riconosciuto un primato speciale anche alle tante produzioni agricole tipiche, eccellenze agroalimentari basate sulla biodiversità: ricchezza dell’enogastronomia italiana, vanto per le nostre esportazioni e fonte di competitività per l’Italia nei mercati globali. …leggi tutto

Semaforo rosso alla dieta mediterranea

pastaLezioni di sana alimentazione dagli inglesi ci mancavano! Il popolo famoso per il consumo di cibi precongelati e dolci, vuole introdurre il bollino rosso sugli alimenti nocivi alla salute. Un sistema semaforico, specifico che indichi la presenza di grassi e grassi saturi, zuccheri e sale: verde per i cibi con i contenuti più sani, color ambra quelli intermedi, rosso per i più nocivi alla salute. Nel Regno Unito, non c’è mai stata una buona tradizione culinaria e due adulti su tre soffrono di malattie legate all’obesità, hamburger e patatine fritte (chips), e, sandwich fish & chips (pesce e patatine) hanno lasciato il segno. leggi tutto

Quando il tappo sa di vino…

vino in lattinaPresto sui ripiani dei supermercati arriverà il vino in lattina. Accanto a Coca-Cola, succhi di frutta e birre, si potrà quindi scegliere anche un bianco o un rosso. Ci hanno già provato i tedeschi, ma a lanciarlo in grande stile sono ora i produttori francesi sicuri di aver in mano un potenziale bestseller tanto da presentarlo come prodotto di punta alla più grande vetrina di vini e liquori del mondo: la Vinexpo tenutasi a Bordeaux a fine giugno. I francesi che propongono vini di spiccata qualità, DOC, si aspettano di conquistare una fetta di mercato consistente. A chi pensano? Sicuramente ai single, che possono concedersi un sorso senza spendere i soldi per un’intera bottiglia; a chi viaggia in treno, sull’aereo o in barca; o magari potrebbe diventare un consumo di moda per i più giovani, negli ultimi anni sempre più vicini all’alcool, ahime! …continua

Parigi: l’Istituto italiano di cultura sdogana i fornelli con corsi di cucina a cinque stelle

istituto-italiano-cultura-parigiNon solo poesia, musica e pittura. Non solo Ariosto, Verdi e Michelangelo. La nostra cultura è anche gusto e sapore, tagliatelle e ragù, Vissani e Cracco. Ne è convinta Marina Valenzise, che intende arricchire la pregiata rosa di eventi dell’Istituto italiano di cultura a Parigi da lei diretto, con dei corsi di cucina ad alto livello, abbinati all’insegnamento della lingua di Dante. A svolgerli saranno gli chef più accreditati della nostra gastronomia (in primis Vissani), incaricati di insegnare oltralpe trucchi e segreti di un’arte in cui non siamo secondi a nessuno (con buona pace dei francesi stessi…). E il focus di ogni lezione saranno le diverse tradizioni regionali incarnate dal mastro cuoco di turno. …continua

Bionda o bruna: basta che sia birra!

guinnesE’ vero i festival della birra ci sono in ottobre, nulla contro i tedeschi, ma secondo me hanno sbagliato stagione. La festa della birra dovrebbe essere in estate. Bionda, dorata o scura è la regina delle serate torride, in terrazza o in casa, in compagnia degli amici cosa c’è di più estivo della birra? La birra possiede diverse e opposte sensazioni gustative: acido, dolce, amaro, salato, e si abbina perfettamente a tantissimi cibi. Ha una buona la sensazione al palato e un basso grado alcolico che soddisfano la voglia di leggerezza che ci impone la tavola estiva. Nonostante siamo il paese con il tasso di consumo di birra più basso in Europa, oggi i produttori italiani ci offrono una vasta scelta di birre artigianali, crude e cotte: ce ne per tutti i gusti. La mia preferita comunque rimane la Guinness. …continua

Ricevimento di nozze all’Ikea: se la polpetta si veste a festa

nozze Ikea 1Per carità il mondo è bello perché vario e in tanti amiamo le polpette dell’Ikea, ma la domanda sorge spontanea: come è venuto in mente a due sposi di Milano di festeggiare le loro nozze tra gli scaffali del noto mobilificio svedese? Volevano un ricevimento low cost e questo in tempi di crisi è più che encomiabile, ma tra le ville di lusso sul lago di Como scenario prediletto dei matrimoni vip a cinque stelle, e la tavola calda gialla e blu del punto vendita di San Giuliano, l’elenco di soluzioni fantasiose e chip è pressochè infinito. Di certo, nessun’altra scelta averebbe sollevato tanto clamore e regalato così ai novelli sposi, oltre alla promessa di felicità eterna, un bello spicchio di notorietà. … leggi tutto

The new frugality

the new frugalityIn quest’ultimo decennio e soprattutto negli ultimi anni, che vedono i paesi più industrializzati affogare nel mare crisi, si va diffondendo sempre più uno nuovo stile di vita, come commenta il Time: “the new frugality”. Molto di più di nuova tendenza che i superficiali liquidano con un: “occorre fare di necessità virtù”, ma, per i più attenti, una vera e propria consapevolezza basata sulla redistribuzione delle risorse. Abbiamo finalmente preso coscienza? L’attenzione di economisti e filosofi sull’argomento, lo fa pensare: dalla nuova corrente del qubismo ossia del “quanto basta” -ultimo ebook di Guido Moltedo- all’ultima fatica, fresca di stampa, di Serge Latouche: “l’abbondanza frugale”. Se poi l’Economist arriva all’elogio dell’economia della condivisione e della Banca etica, la necessità di rivedere il nostro modello di sviluppo diventa più che una semplice teoria. Uscire dalla crisi quindi non significa ripristinare il precedente livello dei consumi. Il punto è ridurre i nostri bisogni e di conseguenza consumare meno. …continua

Lotta agli sprechi alimentari: non solo nella Giornata dell’Ambiente!

spreco alimentare

La settimana scorsa si è celebrata in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Il tema di quest’anno è la lotta agli sprechi alimentari e lo slogan scelto è Pensa, Mangia, Preserva (Think, Eat, Save). E’ vergognoso! Più di un terzo dei prodotti alimentari vanno al macero; i primi in questa triste classifica sono gli statunitensi, un americano medio butta via, ogni giorno, l’equivalente di 1.334 chilocalorie, ma anche noi europei conquistiamo, nella classifica, un posto di primordine con 720 chilocalorie procapite. Contribuiamo, così, ad affamare gli affamati, infatti il cibo sprecato nel mondo ogni anno, 300 milioni di tonnellate, è maggiore della produzione alimentare totale dell’Africa sub-sahariana.
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Cake design, che passione! Storia di Valentina, studentessa di Economia dalle mani d’oro

P1070976Ciao a tutti, mi chiamo Valentina Brini, ho 23 anni, studio Economia alla Sapienza di Roma e sono super appassionata di Cake Design! L’amore per la pasticceria ce l’ho da sempre: da piccola preferivo i fornelli a bambole, Barbie e computer, anche se i risultati agli esordi non erano dei migliori. Il mio primo “manuale” è stato un libricino allegato a una delle riviste di gossip che andavano per la maggiore all’epoca…l’ho usato per anni, specializzandomi soprattutto nei biscotti “occhi di bue”, e in altri dolci basilari sul genere: che entusiasmo a ogni nuovo successo! Ricordo ancora il giorno in cui sono riuscita a realizzare un pan di spagna perfetto nel sapore e nella forma: era soffice, chiaro, piatto, tondo e senza crepe. Amici e familiari mi fecero grandi e sinceri apprezzamenti e così per diverso tempo quello fu il mio cavallo di battaglia ad ogni festa comandata. …leggi tutto

Dai libri alla frutta: il passo è breve! In arrivo un grande e-shop per i prodotti freschi

amazonfreshDopo un viaggio estenuante tra il traffico della città, approdi in ufficio. Il capo, perennemente agitato e impaziente, ti ha riempito la scrivania di post-it, accenna un sorriso con un: “mi raccomando è tutto urgente”. Immagini di crekrs e acqua affollano la tua mente, anche oggi il pranzo sarà solo un miraggio! Non preoccupatevi, è in arrivo Amazon Fresh. Amazon è una compagnia di commercio elettronico statunitense con sede a Seattle, iniziò come libreria online, offrendo una scelta di titoli molto maggiore di qualsiasi grande negozio di libri e divenne in poco tempo la più grande compagnia a vendere merci su Internet. Nel 2007 Amazon lanciò nella città di Seattle la pronta consegna di cibi freschi e si sta preparando, oggi, ad aprire anche a Los Angeles e per il 2014 in altre 20 città in tutto il mondo. Con un clik sarà possibile avere direttamente sulla tua scrivania, frutta fresca e fettuccine allo scoglio. Amazon leader dell’e-commerce punta ad acquisire il mercato della spesa a domicilio. …continua

“In italia non si mangia bene”: il goffo autogoal del viceministro

Ci dispiace, dopo tanto silenzio stampa su questo orribile governo informe, deforme, squallido e nocivo, dover muovere oggi le prime critiche all’indirizzo del viceministro ai Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni. Sicuramente tanti suoi colleghi uomini in queste prime settimane a palazzo hanno fatto cose ben più gravi e non vorremmo che sembrasse il nostro capro espiatorio, ma il suo clamoroso autogoal tocca temi cari a Madama Ricetta. Su un’intervista pubblicata da Panorama, infatti, il sottosegretario ha affermato che “In Italia s’è smesso da tempo di mangiar bene, purtroppo” perché, ha aggiunto, seguiamo troppo le mode straniere. Poche le eccezioni da lei riconosciute, tra cui alcune trattorie umbre, “meno modaiole”. …continua

Basta un clik e casa tua diventa ristorante

Trasformare talento e passione in lavoro, attraverso idee nuove e accattivanti. Non c’è ricetta migliore contro la crisi. A dimostrarlo i protagonisti delle hidden kitchen, cuochi dilettanti che di tanto in tanto trasformano casa propria in ristorante, invitando a cena buongustai (paganti) mai visti prima. Il fenomeno – noto come social eating – è nato in Usa diverso tempo fa e si è rapidamente diffuso in Europa e in Italia negli ultimi anni. Complice, naturalmente, la rete. Alla base, l’idea che chiunque lo desideri, possa condividere le proprie doti culinarie al di là della solita cerchia di amici e parenti, senza i rischi, la fatica e le responsabilità di avviare una vera e propria attività di ristorazione. I tempi e i modi dei “secret restaurants”, sono assolutamente liberi: più volte a settimana, pochi eventi all’anno, o solo una tantum. Generalmente sull’idea del guadagno prevale la filosofia dell’ospitalità e dello scambio culturale, con un’attenzione particolare agli ospiti “stranieri”, che vengono messi a parte di tradizioni e segreti gastronomici da intenditori. E in Italia, ovviamente lo straniero può venire anche dalla regione o dalla contrada confinante.  …continua

Chi dorme non piglia chili

A sostenerlo è Kenneth Wright, responsabile dello studio realizzato dalla Università del Colorado e pubblicato sui “Proceedings of the National Academy of Science”, «Quando dormiamo troppo poco siamo portati a mangiare in orari in cui la nostra fisiologia interna è predisposta al riposo, non all’assunzione di cibo». Elementare al tesi: chi dorme poco infatti ha più ore a disposizione per mangiare. E’ vero che stare alzati più a lungo ci fa consumare più energia, ma chi resta sveglio è portato a mangiare di più e a scegliere cibi più sostanziosi, soprattutto di sera – controindicato per la dieta-. L’estate è alle porte, e la prova bikni ci assilla ma come prima cosa non lasciamo che ci faccia passare notti insonni. Il rimedio c’è sempre. Ecco l’ultimo trucco: il 5+2, cinque giorni di pasti normali e due giorni di digiuno. Questa la tesi di Michael Mosley, medico, e Mimi Spencer, giornalista, che con il libro “Fast diet” hanno scalato i vertici delle classifiche dei libri più venduti in Gran Bretagna e da questo mese in edicola anche in Italia.  …continua

Fa sempre bene mangiare il pesce?

Che mangiare pesce faccia bene, soprattutto ad alcune età e in alcune condizioni (in gravidanza e durante l’allattamento) è una certezza. Diverse autorità nazionali e internazionali ci suggeriscono da tempo di consumarlo due, tre volte a settimana, soprattutto nei primi anni di vita e Madama Ricetta si è già occupata di sfatare alcune leggende in tema. Ad esempio: non necesariamente il pesce è più costoso o complicato da cucinare rispetto alla carne. E, al contempo, oltre a proteine, minerali e vitamine di alta qualità, contiene acidi grassi unici e fondamentali al nostro organismo. Il pesce apporta un contributo decisivo sia allo sviluppo neurologico, sia al sistema cardio-vascolare, diminuendo il rischio di infarti, e può avere un effetto benefico negli stati infiammatori, come l’artrite, o addirittura aiutare la prevenzione di alcune forme tumorali. Eppure…va acquistato con alcune cautele. Risale al 2010, un rapporto della Fao e dell’Oms che analizza rischi e benefici del consumo di pesce, prendendo in considerazione da una parte il suo alto valore nutritivo e  dall’altra, l’accertata presenza, soprattutto in alcune specie, di contaminanti (in particolare metilmercurio e diossine). …leggi tutto

Con api si vola!

Ricordate questo spot, riferito ad un carburante per auto? Ma le api, anche se hanno benzinza per volare, sembrano aver perso la strada. Infatti api impazzite terrorizzano i cittadini, ultima novità che sta riempiendo le pagine delle cronache cittadine in tutto il Paese. Lo scorso 6 maggio a San Martino Valle Caudina, in Irpinia, un intero quartiere è stato assediato da uno sciame di oltre 10mila api. Nel weekend a Livorno un altro sciame ha invaso la chiesa dei salesiani, costringendo il parroco a celebrare messa nella cripta. Gli allarmi si moltiplicano e le forze dell’ordine avvisano i residenti di tenere chiuse porte e finestre, in attesa dell’arrivo degli apicoltori che tentano di riportare gli sciami negli alveari. A far perdere la bussola a questi preziosi insetti sono i pesticidi, è orami acclarato: una questione di cui da tempo si discute anche a Bruxelles, dove forti sono le pressioni di potenti multinazionali come Bayer e Syngenta.  …leggi tutto

Non ci resta che il gelato

È partito da Roma, lo scorso weekend, il Gelato World Tour, ovvero le olimpiadi del gelato. ll vincitore della prima tappa, che ha avuto per scenario la terrazza del Pincio, nel cuore di Villa Borghese, è il maestro gelatiere Francesco Mastroianni con il suo “Cuor di Brontolo”, che ha sfidato 16 tra i migliori “colleghi” italiani. Al secondo posto Giuseppe Lancierini con il suo “Pistacchio” e al terzo Emanuele Montana con “Delizia all’arancia”. La kermesse internazionale continuerà a Chicago negli Usa, a Valencia in Spagna e poi in Germania, in Brasile, in Cina, in Medio Oriente, in Australia e, ad ogni tappa, vedrà sfidarsi i migliori gelatieri del paese. I finalisti, tre in tutto, si affronteranno nell’ultima grande gara a suon di gusti, nel settembre 2014 a Rimini, dove verrà proclamato il miglior gelatiere mondiale. E mentre tifiamo per Mastroianni, facciamo l’elogio del gelato che, oltre che buono, è un ottimo alimento contro malinconia e stress. Il caro vecchio cono, infatti, offre soprattutto benefici psicologici e, secondo recenti ricerche, può trasmettere al cervello lo stesso piacere di quando si ascolta la propria musica preferita, regalare grandi emozioni e darci l’illusione di tornare all’infanzia. …leggi tutto

Primo Maggio, comunque.

Anche se il lavoro non c’è, gli stipendi diventano sempre più inadeguati, i sindacati fanno acqua da tutte le parti e il futuro non dà adito a molte speranze di miglioramento, il Primo Maggio va festeggiato. Sono le sue origine a imporlo. Nata a Parigi nel corso della Seconda Internazionale del 1889, questa festa ha affiancato sempre alla dimensione di svago e riposo quella di lotta. Lotta per conquistare diritti e restituire dignità al lavoro. Il primo obiettivo fu quello delle otto ore – ottenute in Italia dagli operai metallurgici solo nel 1919   – e poi man mano, anno dopo anno, ogni Paese ha dedicato questa “festa ribelle” alle emergenze contingenti. Da noi, nel 1898, il Primo Maggio coincise con i moti del pane, mentre nel 1945, a meno di una settimana dalla Liberazione, dopo essere stato soppresso durante il ventennio fascista, rappresentò un grande momento di speranza e entusiasmo. E oggi? Motivi oer combattere ne abbiamo anche troppi. Che non ci manchino le energie! Silvia Gusmano

Fave e pecorino, in campagna con pane e vino

Il primo maggio a Roma si festeggia così: fave freschissime e tenere, un pecorino che deve essere rigorosamente con la lacrima, un pagnotta di Lariano, frascati fresco leggermente frizzante, il tutto consumato assieme agli amici sui prati dei castelli romani. Una tradizione che sembra risalire agli antichi romani per celebrare l’arrivo della bella stagione, augurandosi felicità e prosperità. Una tradizione perfetta da realizzare per la festa dei lavoratori in questo infausto inizio del 2013. Cosa c’è di meglio di un rito propiziatorio, come erano soliti fare i nostri avi? Cestino alla mano e tempo permettendo, riscopriamo il piacere di una giornata di svago all’aria aperta, un pasto ultra-economico, leggero e facile da preparare e conservare: perfetto, insomma, per essere portato con sé in un pic nic nei parchi o in spiaggia.

Carciofi alla Giudìa e il Ghetto di Roma

Bellissimi da vedere, buonissimi da mangiare! Bellissimi perché alla vista assomigliano a enormi fiori aperti, rose dalle foglie croccanti, buonissimi perché il fritto è sempre buono!
Si chiamo così perché giudia in dialetto romano significa alla maniera giudaica. Il carciofo intero fritto, più che appartenente alla cucina ebraica in generale, per noi romani è un piatto tipico del ghetto. Il Ghetto ebraico di Roma è tra i più antichi del mondo, fu istituito nel lontano 1555 quando Paolo IV, rinchiuse con l’edificazione di un muro, che va dal rione Sant’angelo al teatro Marcello la comunità ebraica. Demolito il muro il ghetto è rimasto tra i quartieri romani più antichi ed affascinanti, tra bellissimi resti come il portico d’Ottavia e la splendida Sinagoga, si snodano viuzze piene di negozietti, locali e ristoranti famosi nel mondo. Un luogo intensamente scenografico che ha fatto da cornice a indimenticabili film, tra i più recenti “La finestra di fronte” di Ferzan Ozpetek, dove il co-protagonista, l’anziano pasticciere ebreo Davide Veroli, tormentato dai ricordi, regala eterei momenti di dolcezza. (leggi la ricetta)
Ivana

L’Amatricianazionale

Il 27 e 28 aprile ’13, ad Amatrice un nuovo evento gastronomico, “l’Amatricianazionale: il giro d’Italia in un piatto”, celebra il piatto di spaghetti più famoso nel mondo. Convegni, laboratori di cucina, laboratori con gli chef, vi insegneranno come cucinare la vera amatriciana e come abbinarla ai vini migliori. Troverete stand delle eccellenze con i migliori prodotti DOP, DOC, IGP, STG del territorio e corsi di cucina sulla pasta, sul pomodoro e sul guanciale, il tutto condito da esibizioni di giocolieri clown e musicisti. Insomma due giorni da non perdere! E per chi non ha tempo e resta a casa ecco la ricetta originale degli “spaghetti all’amatriciana” dal sito www.amatricenews.it, direttamente sul vostro tavolo.
Non v’è dubbio che la notorietà di Amatrice sia prevalentemente legata alla tradizione gastronomica e culinaria che ha trovato la sua massima espressione nella ricetta degli spaghetti all’Amatriciana. Questo piatto si fonda su ingredienti tipici e su una preparazione semplice, ma nello stesso tempo meticolosa sia nelle operazioni che nell’uso di utensili particolari, come, ad esempio, la padella in ferro per cuocere la salsa. La bontà della ricetta e la straordinaria professionalità di numerosi ristoratori romani originari di Amatrice hanno fatto il resto, facendo diventare “gli spaghetti all’Amatriciana” parte fondamentale della cucina italiana.
L’amatriciana nasce con il condimento in bianco e solo alla fine del 1700, con l’avvento del pomodoro, il piatto viene preparato con gli stessi ingredienti e l’aggiunta del pomodoro. Erroneamente alcuni attribuiscono l’Amatriciana alla cucina Romana, dimenticando che furono invece i pastori, che con gli spostamenti stagionali della transumanza verso le campagne romane, fecero conoscere questa ricetta nella capitale. (leggi la ricetta)
Ivana

“A cuscienza vostra”: solidarietà spicciola in tempi di crisi


“A Napoli una volta c’era una bella abitudine: quando una persona stava su di giri e prendeva il caffè al bar, invece di uno ne pagava due. Il secondo lo lasciava per il cliente successivo. Detto in altre parole, era un caffè offerto all’umanità”. Così nel suo libro il “Caffè sospeso”, De Crescenzo descrive questa geniale tradizione partenopea, il cui primo teorico ufficiale fu Totó, al fianco di Peppino, in una celebre scena del film “La banda degli onesti”. Semplice il criterio di base: chi poteva permetterselo, pagava un caffè, sommo piacere di ogni quotidianità, a un concittadino squattrinato, che affacciandosi in qualsiasi bar, poteva chiedere a gran voce “c’è un sospeso per me?” Oggi esistono forme di solidarietà più evolute ed efficaci, probabilmente ispirate a questa abitudine – in primis i banchi alimentari all’uscita dei supermercati – ma i sospesi sono quasi scomparsi. Chissà che a riportarli in auge, in quest’epoca di crisi,  non venga qualche bella iniziativa dall’estero. Pochi giorni fa, tutti i giornali hanno riportato la notizia che una famosa catena di friggitorie belga incoraggia i suoi clienti a lasciare un cartoccio di patatine pagato a chi non può permetterselo.   (…continua)

Minestrine insipide e menù penitenziali?


Minestrine insipide e menù penitenziali? Tutt’altro. Antichi monasteri e bellissimi refettori, convertiti -per restare in tema- in case di accoglienza per pellegrini, si sono trasformati in veri e propri ristoranti, di rara prelibatezza. Nell’esplosione good-food del ventesimo secolo, tra i nuovi media si sono fatti strada i religiosi, dal primo calendario di frate indovino -con consigli e ricette- a “la cucina dei Pellegrini”, fino ad arrivare al best seller di suor Germana “Quando cucinano gli angeli”. Il passo dalla libreria ai blog  -“dalla terra al cielo”, vendita di prodotti tipici dei monasteri- e alla tv, è breve. Sul piccolo schermo  c’è ne per ogni gusto e misura da  “una nuova stagione tra i fornelli insieme a don Domenico” di sat2000 a “dimagrisci con spirito!”, la tradizione alimentazione dei monaci zen, su Arturotv, fino ad arrivare a suor Stella, ospite fissa della Clerici, su Rai1 . Quale il segreto di tanto successo?  Non uno, ma tanti a partire da un’aria mistica che si respira in ogni ricetta, frutto di intrugli e alchimie nascoste che alimentano la fantasia e piatti curati nel rispetto delle tradizioni.    (…continua)

Primavera: un invito a riscoprire le stagioni anche a tavola

E’ desiderio comune, dopo le abbuffate pasquali, depurare e alleggerire un po’ il fisico. Se dopo Natale vi avevamo sconsigliato diete drastiche e regimi alimentari troppo salutisti, oggi vi invitiamo ad approfittare dei tanti doni primaverili che la Terra ci riserva. I profumi e i colori che arrivano direttamente dai campi nei mercati di tutta Italia non vanno sprecati e, senza voler offendere la profonda conoscenza dei nostri lettori in tema di stagionalità di frutta e verdura, ci permettiamo di ricordare quali sono le principali primizie d’aprile.   (…continua)

RICICLA IL TUO ATTEGGIAMENTO

“Recicle suas atitudes”, questo è lo slogan sctitto a caratteri cubitali che è stato trovato sulla spiaggia di Botafogo a Rio de Janeiro, accanto a dei pesci giganti costruiti utilizzando bottiglie di plastica di scarto, proprio durante il summit sull’ambiente Rio+20 (The United Nations Conference on Sustainable Development), che si è tenuto la scorsa estate in Brasile e a cui ha partecipato anche l’Italia. Alcuni artisti sconosciuti hanno avuto la bella idea di dialogare in maniera insolita con i partecipanti alla conferenza mondiale sull’ambiente e mentre gli stati del mondo discutevano di ambiente, di risorse rinnovabili, di ecosistema (bla, bla, bla…) loro hanno istallato su una delle spiagge più belle di Rio enormi pesci le cui squame luccicanti fatte da migliaia di bottiglie simboleggiavano la minaccia di un eccesso di consumo per il nostro ecosistema. Ogni giorno, il consumo mondiale di bottiglie di plastica raggiunge proporzioni epiche e ancora troppe vengono gettate nelle discariche, piuttosto che essere semplicemente riciclate. (…continua)

Da dove vengono le uova di Pasqua?


Quest’anno la Pasqua, che cade il 31 marzo, sarà “bassa” – secondo calcoli che vedono legati luna, equinozio di primavera e prima domenica successiva al loro arrivo – e abbastanza calda, anche se probabilmente non soleggiata viste le previsioni meteo. Comunque sarà un giorno di festa nel quale riposarsi, festeggiare e stare insieme, scambiandosi oltre agli auguri anche il tradizionale dono pasquale: l’uovo di cioccolata. Esisteva fin dall’antichità l’usanza di regalare semplici uova di gallina, spesso decorate a mano. Avveniva tra i Persiani i quali così festeggiavano l’avvento della stagione primaverile, per loro inizio di un nuovo anno e di una nuova vita. Con il Cristianesimo, l’uovo divenne simbolo di rinascita e risurrezione e la sua apertura il giorno di Pasqua è una tradizione carica di significati oltre che molto diffusa. In ogni paese tale bitudine viene declinata in modo diverso. Ad esempio, in Germania le uova, dopo essere state bollite, vengono avvolte con delle foglie o con dei fiori per dar loro un colore particolare. (…continua)

Tra opera letteraria e ricettario: l’attualità del Quattrova a 80 anni dalla sua uscita


Quattro uova, quattro uova, cosa prepariamo con quattro uova? Un ciambellone particolarmente ricco, una frittatina ai carciofi che faccia bella mostra di sé sulla tavola della colazione di Pasqua, delle fettuccine per celebrare quei bei porcini che ci hanno regalato… Alle versatili proprietà e alle mille virtù di questo ingrediente è dedicata una piccola gemma editoriale uscita in Italia nel 1931 con il curioso titolo La cucina elegante ovvero il Quattrova illustrato. Al posto dell’autore compaiono delle iniziali, E.V., che cinque anni più tardi, quando uscirà Il Quattrova raddoppiato, si scioglieranno in un nome, Emma Vanzetti, peraltro ignoto nel mondo della letteratura gastronomica e sulla cui reale esistenza sarà forse lecito al lettore nutrire qualche dubbio. A sostegno di questa operazione si schierò un nutrito plotone di nomi illustri, a cominciare da Piero Gadda Conti (cugino dell’autore del Pasticciaccio), che allestì per il volumetto una prefazione che si apre con la combattiva dichiarazione: «Mangiare è una cosa seria.   (…continua)

Milano “da mangiare” batte Roma 10 a 0


Si sa, tra romani e milanesi, a pelle, non c’è un grande feeling. Luoghi comuni e plateali, innegabili differenze – dall’accento allo stile di vita – alimentano una storica competizione. Come sempre però, quando si guarda da vicino a ciò che solitamente si è osservato con diffidenza dall’alto al basso (o viceversa), la prospettiva cambia. Da romana doc che ha la fortuna di avere dei cari amici “lassù”, posso dire che non solo Milano è una città bella, accogliente e piena di sorprese, ma che, almeno a tavola, batte la capitale dieci a zero. E per sostenere questa tesi che “quaggiù” ha suscitato grande scalpore, vi cito quattro posti, molto carini,  dove per circa 30 euro a persona, ho mangiato davvero bene, al riparo dalle sòle che aihmè sempre più spesso ti rifilano all’ombra del Cupolone.   (…continua)

La cuoca (appassionata e coraggiosa) del Presidente


Non poteva mancare su Madama Ricetta, una recensione de “La cuoca del Presidente”, elegante commedia francese – uscita venerdì scorso in Italia – che racconta la storia rivisitata di Danièle Delpeuch, chef personale di Mitterand tra l”88 e il ’90. Il film, che dal punto di vista della trama non sviluppa appieno gli spunti di una vicenda originale e intrigante, risulta piacevole  e ben congegnato sotto molteplici altri punti di vista. Catherine Frot, l’attrice che interpreta il personaggio di Daniéle (Hortense Laborie), è perfetta nel ruolo di donna combattiva e appassionata, senza fronzoli come la sua cucina. Catapultata da un giorno all’altro negli ambienti austeri dell’Eliseo, impara presto a tener testa alle invidie dello chef ufficiale e del suo staff (tutto maschile, naturalmente), alle inutili complicazioni di un cerimoniale ingessato, ai medici di Mitterand che mettono bocca su ogni pietanza dei suoi menu.   (…continua)

OSSESSIONE ALIMENTARE


Tra amici e parenti, oggi abbiamo tutti un maniaco del “mangiar sano e puro”. Nel millennio dell’apparire l’ossessione della cura del copro, tra beauty farm e personal trainer, si è impossessata, già da tempo anche degli scaffali  del supermercato dove regnano sovrani i cibi light e i prodotti biologici. Questa ricerca di cibi leggeri e non contaminati, sta diventando per alcuni una vera e propria ossessione tanto da esser catalogata come malattia: l’Ortoressia. Questa patologia è stata individuata, per la prima volta, dal dr. Steven Bratman, che in un articolo comparso in una rivista di yoga, nel 1997, ne descriveva i sintomi: “un disordine alimentare che, al pari di anoressia e bulimia, provoca a lungo termine gravi conseguenze sull’organismo”.  L’ortoressia diffusa maggiormente tra le persone di buon livello culturale, nasce da un buon intento, l’amore verso se stessi e verso gli alimenti più sani, e proprio per questo il suo degenerare in malattia, è più difficile da individuare. Nel 2013 la British Dietetic Association ha lanciato l’allarme sul dilagare di questa nuova patologia ormai comune a tante persone e che ha già provocato qualche vittima. (…continua)

IL GOVERNO CHE VOGLIAMO

Estenuante sostenitrice della buona tavola e della buona terra, MadamaRicetta vi invita a sostenere l’appello del fondatore di Slow Food e Terra Madre, Carlo Petrini, e dell’imprenditore della ristorazione di qualità della catena Eataly Oscar Farinetti. Due personalità che abbiamo sempre elogiato per il loro impegno nel promuovere e sostenere il made in italy nell’agroalimentare. A proporlo con loro ci sono altri illustri italiani, che vogliono bene al nostro Paese, don Luigi Ciotti e don Andrea Gallo, Jovanotti, Saviano e Benigni. L’appello chiede ai «rappresentanti eletti in Parlamento, ai loro leader e ai loro portavoce, di impegnarsi fino allo stremo per riuscire a dare una fisionomia politica, dunque un governo di alto profilo».  Il motto di Slow Food: “buono, pulito e giusto” calza a pennello per il nuovo Governo che vogliamo!

Ultimo caffè in Senato

Tra poche ore imballeremo anche lei, la tanto vituperata macchinetta del caffè, quella che “non lo fa buono come al bar”, ma in fondo in questi cinque anni ci è venuta spesso in soccorso: tutte le volte che non avevamo voglia o tempo di uscire dal “Palazzo” e di fare incontri faticosi se non sgradevoli; tutte le volte che desideravamo solo una pausa intima, due chiacchiere con una faccia davvero amica, qualcuno che ci ascoltasse, o ci distraesse. Una funzione essenziale dunque, la sua, nelle noste vite di semplici collaboratori parlamentari, o portaborse che dir si voglia. E ieri ha fatto il suo ultimo caffè in Senato. Tra le innumerevoli conseguenze del cambio di legislatura, infatti, rientra anche questa, per quanto piccola e insignificante che sia: lo stravolgimento della nostra quotidianità, la fine di consuetudini che abbiamo costruito e vissuto con grande piacere. L’atmosfera che ha accompagnato l’ultimo caffè, il giorno dopo le elezioni, non era allegra. …continua

Gravidanza e allattamento: basta leggende e tabù sull’alimentazione!

Incinte due su tre. Sono i numeri della nostra Madama Ricetta che negli ultimi mesi ha visto crescere a dismisura il volume medio delle pance in redazione e quest’estate attaccherà in home page due fiocchi di colore ancora ignoto. Niente paura per gli affezionati: la maternità non fermerà il nostro progetto di vita e di tavola! Intanto però pazientate, oggi vi tocca una piccola riflessione sul rapporto cibo/gravidanza e cibo/ allattamento. Quante leggende circolano in proposito, quanti falsi miti, informazioni sballate e tabù affollano le peggiori pagine (telematiche e non) della letteratura sul tema. Stupidaggini che alimentano un vero e proprio terrorismo psicologico e che suonano tutte come diktat assoluti: proibito il caffè, bandito il thè, vietato l’alcol, a morte ogni tipo di prosciutto mentre la pancia cresce;  depennati dalla lista della spesa cavoli, aglio, pompelmo, fragole, cioccolata, e chi più ne ha più ne metta durante l’allattamento. …continua

Intervista alla dottoressa Maria Grazia Pellegrini, capo-ostetrica del Fate Bene Fratelli di Roma


Partorire al Fate Bene Fratelli, è una garanzia a Roma. Ma non sempre ci si riesce: il numero delle future mamme che bussano alla porta dell’antico ospedale sull’isola Tiberina, è di gran lunga superiore al numero dei posti disponibili. E così molte vengono dirottate in altre strutture. Là, nei corridoi di ostetricia e ginecologia, frenesia e apparente caos regnano sovrani e il via vai dalle sale parto è ininterrotto, ma chi sapientemente tiene le fila del reparto, fa miracolosamente in modo che a fine giornata tutto quadri. Tra questi, la dottoressa Maria Grazia Pellegrini, capo-ostetrica del Fate Bene Fratelli, una donna appassionata e gentile che, nonostante le enormi responsabilità e i tanti impegni, trova sempre il tempo per un sorriso accogliente e un consiglio utile. A lei abbiamo chiesto un parere sull’alimentazione durante la gravidanza e l’allattamento… (…continua)

Un sano e giusto rapporto con il voto

Ecco pronta la ricetta per un voto sano e giusto. Sano e giusto come deve essere il rapporto con il cibo, filo conduttore del nostro blog. E che ci’azzecca il cibo con il voto? –direte-. Non voglio farvi un discorso retorico sull’importanza e la bellezza della democrazia. Non importa per chi votate e se andate perché siete arrabbiati, se è un voto contro o un voto a favore, purché andiate. E allora ecco la nostra Madama Ricetta: per vivere occorre mangiare, e in casi estremi, anche se il cibo fa schifo ci turiamo il naso e mangiamo: l’alimentazione non si può trascurare. Così è per la democrazia, senza è difficile vivere, e se anche la rappresentanza non ci convince ci turiamo il naso -ci ricorda Indro Montanelli- e votiamo il meno peggio, c’è sempre. Per avere un buon prodotto a tavola occorre cercarlo da rivenditori affidabili. Così è per i politici, teniamoci informiati su chi sono e cosa hanno fatto. La marca pubblicizzata non è una garanzia, non lasciamoci ingannare, è sempre meglio leggere l’etichetta e controllare ciò che c’è dentro gli alimenti. Cos’ì è per il voto: approfondiamo le nostre conoscenze, guardiamo i contenuti e i programmi dei partiti. Anche se non siamo cuoche o cuochi sopraffini con un po’ d’impegno riusciamo a fare buoni piatti per noi e per i nostri amici. E con un po’ d’informazione in più andremo alle urne, anche con il naso turato! ...continua

Il cappuccino di Buenos Aires

Fare quattordici ore e mezzo di volo transoceanico, scendere acciaccati (e quasi sconfitti) dalle poltrone del velivolo, mettere i piedi in terra e chiedere un cappuccino: che senso ha arrivare fino a Buenos Aires e pretendere quello che qualsiasi bar italiano offre in qualità notoriamente ineguagliabile? Eppure, fidatevi, l’esperienza merita. Solitamente servito in eleganti bicchieri lunghi e trasparenti, più o meno sinuosi, forniti di manico, il cappuccino di Baires è un mix di ingredienti, quasi un cocktail: caffè (più lungo all’americana che espresso all’italica maniera), cacao, zucchero, cannella e tanti ciuffetti di saporitissima panna. Il prezzo (variabile, come in tutte le grandi città del mondo) include anche un piccolo bicchiere d’acqua (rigorosamente frizzante; a volte affiancato da un bicchierino di succo d’arancia) e dei dolcetti. Biscottini al cocco, allo zucchero nero, alle spezie, barchette di pasta frolla, graziosissimi amaretti in formato mignon. Come noto, bar e caffè occupano un posto speciale nella quotidianità e nella cultura di Buenos Aires. …continua

Bocconi amari?

L’attacco ai mangioni non conosce pause. A supportare la campagna mondiale contro l’obesità, ormai priorità nel “programma salute” di tutte le società occidentatli, arriva la forchetta elettronica. Tra smartphone, tablet e tv intelligenti, al Consumer Elettronics Association, la più importante convention dell’elettronica che quest’anno si è tenuta a Las Vegas, la grande novità è stata la forchetta elettronica che si collega al web e ti dice come e quanto mangi. Progettata dall’ingegnere francese Jacques Lepin,  ha al suo interno speciali sensori in grado di memorizzare, nel corso della giornata, l’orario di inizio e di fine pasto, il numero di forchettate portate alla bocca e la velocità. Se fai due forchettate in meno di dieci secondi, un led rosso comincia a lampeggiare (pensate che ansia!), avvertendoti che ti stati ingozzando. …continua

Caro Cupido, un fiore in bocca può servire?

“Un fiore in bocca può servire…”, cantava Battisti. “Purché sia italiano…”, aggiunge oggi la Confagricoltura. E spiega: se per San Valentino tutti gli innamorati regalassero un bouquet di fiori made in Italy, sarebbe una bella iniezione vitale per un settore che, come tanti altri, soffre profondamente gli effetti della crisi economica. In fondo, a guardare i dati, degli ultimi due anni, si tratta di una tendenza consolidata: quasi un italiano su due, affida ai fiori le palpitazioni del proprio cuore e onora la festa di Cupido soprattutto con le rose rosse. Solo che spesso, non controlla la provenienza o per risparmiare un po’ acquista mazzi cresciuti in serra, senza aver mai visto la luce del sole a migliaia di chilometri da qui. Mazzi, ci tiene a sottolineare il Presidente dei florovivaisti italiani, meno colorati, duraturi e autentici. Ossia all’opposto di come dovrebbe essere ogni amore che si rispetti. …continua

“I dolci dell’amore”: una nuova via della missione

Cucinare per gli altri è una manifestazione d’amore. Una verità portata alle estreme conseguenze da uno scrittore cattolico di Taiwan che nel suo libro, I dolci dell’amore, presenta una nuova via all’evangelizzazione: i fornelli. Partendo dai presupposti che “esistono tanti modi per far conoscere il messaggio di Gesù” e che “mangiare insieme è una cosa che accomuna tutti i popoli a qualsiasi latitudine”,  John Jia immagina il cibo come la nuova frontiera dell’opera missionaria. Da qui l’idea di un libro che raccoglie 50 ricette di torte, pensate e cucinate per prendersi cura degli altri. “Ho avuto modo di viaggiare e conoscere molta gente – ha raccontato John Jia ad Asianews – ed ho intervistato monaci, padri, suore, mamme, cuochi e portinai: a tutti ho chiesto quale fosse il loro dolce preferito e poi ho raccolto le 50 migliori ricette e le ho pubblicate, con l’idea  che attraverso le torte puoi comunicare l’amore! L’amore dei genitori, degli amici, dei compagni di lavoro, passa spesso attraverso i dolci, e a maggior ragione si può dire lo stesso dell’amore di Gesù”. Così mentre in Italia, al Festival delle Scienze, si conferma che la ricetta per la felicità passa anche dalla cucina, a Taiwan, dove “I dolci dell’Amore” sta andando a ruba, si scopre che anche lo spirito si può prendere per la gola.

“Esiste una formula della Felicità?”

Si è concluso il Festival delle Scienze all’Auditorim Parco della Musica di Roma. Il tema di quest’anno: “Esiste una formula della Felicità?” Tra i big della scienza, premi nobel, illustri filosofi e matematici, ospiti di eccezione per la prima volta, c’erano cuochi ed esperti della letteratura eno-gastronomica afrodisiaca. Tanto per affermare che la felicità è una cosa seria e la ricetta per raggiungerla passa anche dalla cucina. Il legame tra cibo e benessere è da sempre convinzione universale, lo testimoniano il proliferare di trasmissioni sul cibo, l’esplosione di blog e ristoranti che realizzano corsi di cucina e cultura eno-gastronomica. Il legame stretto, tra alimentazione e sfera psicologica è riconosciuto dalla scienza. lo stesso Ippocrate suggeriva di usare il cibo come medicina per il corpo e per la mente. Ma il festival delle scienze ha posto la sua attenzione non sul cibo come buona fonte di energia fisica, ma come fonte di benessere, tranquillità a livello psichico, come contrasto agli eventuali sintomi depressivi, ansiogeni e di stress. …continua

Diffidate dell’uomo che vuole sempre pagare il conto

Non so quante lettrici giovani (under 30) ci siano tra i fan di MadamaRicetta, ma spero tante, perché questa riflessione è per loro. O per chi, anche over 90, è ancora disposta a cambiare un po’ il mondo. Premessa: a Milano è nata la “Carta2per1” che, al costo di 49,90 euro l’anno, permette di consumare un numero illimitato di cene infrasettimanali per due, pagando metà conto. Al momento sono oltre cento i locali della città che hanno aderito al progetto, offrendo ai loro clienti questa occasione. È una bella trovata, uno scossone intelligente non solo all’attuale crisi economica, ma anche ad alcune consuetudini sociali ammuffite e pericolose. Basti pensare a cosa accade quando arriva il conto della cena a una coppia mista. …continua

Siamo lieti di comunicarvi una nuova collaborazione con MadamdaRicetta. Mario Campli, funzionario della Commissione Europea che si occupa di agricoltura, ci invierà le ultime news sui lavori e le nuove proposte di Bruxelles in tema…così da allargare i nostri orizzonti.

L’etichetta “Prodotto di montagna” prende forma. Sono in arrivo agricoltura locale e vendita diretta?

Logo biologico: 12 stelle bianche a forma di foglia su fondo verde © UELa Commissione presenterà una serie di linee guida che definiranno chiaramente i parametri sotto i quali gli agricoltori potranno etichettare i loro prodotti come “prodotti di montagna” nei prossimi mesi. Parlando in una conferenza sul tema, infatti,  il Commissario Ciolos ha ribadito l’importanza di mantenere le comunità agricole nelle regioni montuose, sotolineando il loro contributo alla vitalità economica e alla conservazione del tessuto rurale dell’Europa. E ha anche contestato la nozione che queste aree possono sopravvivere solo se sostenute con un aiuto pubblico, chiedendo alle capitali nazionali di assisterle per sviluppare il loro potenziale in agricoltura e nel turismo. …continua

Social Shopping: l’unione fa lo sconto

Ben prima dell’allarme Istat (“inflazione record del 3 per cento nel 2012″), lo avevamo toccato tutti con mano: il prezzo della spesa cresce di giorno in giorno e, dalla benzina al pane, non c’è più scampo per il portafogli. Che fare? Dove si poteva tagliare già si è tagliato. Molte famiglie hanno diminuito l’uso della macchina e, secondo gli ultimi dati della Coldiretti, consumano più pasta, gnocchi e uova e meno pesce, vino, frutta e carne (un toccasana per la salute nazionale). Meglio allora, cercare altre soluzioni, con un po’ di fantasia.  E farsi una cultura in tema di Share Economy o  social shopping, ossia di spesa condivisa. Ieri il Wall Street Journal ha decantato gli innumerevoli vantaggi di questa esperienza, in primis quello di un reale e consistente risparmio. …continua

L’India delle Donne

Di ritorno dal mio ultimo viaggio, ecco le mie impressioni sull’India, viste con gli occhi di una donna. È difficile fare un racconto leggero –come nello stile di Madama Ricetta- della situazione femminile in India. Raccontare la condizione delle donne indiane è impossibile, o meglio inconcepibile per noi occidentali. Frutto di un cultura arcaica, alla nascita già avviene la selezione, e quelle che scampano all’infanticidio si ritrovano giovani adolescenti sposate con un uomo che non hanno mai scelto. Nonostante i movimenti femministi degli anni 70/80 e la ratifica nel 1993 della Convenzione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, in questo enorme paese “democratico” le discriminazioni femminili, all’interno della famiglia e della società, sono all’ordine del giorno. L’India è un paese di enormi contraddizioni, dove il sistema delle caste annienta qualsiasi barlume di democrazia reale. (…continua)

la cucina in India

In India le pietanze vengono servite tutte insieme ed ognuno le mescola secondo il proprio gusto (una fortuna per noi occidentali che usavamo enormi quantità di riso bianco per stemperare il piccante delle loro piatti). Gli indiani non usano le posate, generalmente, utilizzano un pezzo di pane (senza lieto, una sorta di piadina) a guisa di cucchiaio e mangiano rigorosamente solo con la mano destra. L’ingrediente principe di tutte le ricette indiane, come dicevo, è il peperoncino che unito alle spezie (cannella,  cardamomo, chiodi di garofano, coriandolo, cumino, curcuma e tantissime altre) la fa da padrone in tutte le pietanze. L’aroma che occupa un ruolo essenziale nella cucina indiana è il  curry che non è una singola spezia ma un’insieme di aromi ed è  preparato ad hoc da ogni cuoco. Anche nelle famiglie la donna ha sempre la sua ricetta personale che custodisce gelosamente. (…continua)
leggi anche le ricette indiane

Dieta post-natalizia? No, grazie.


Già solo salire sulla bilancia all’indomani dell’epifania è un atto che rasenta il masochismo. Decidere poi di passare bruscamente da un regime alimentare tutto sfizi e cioccolato ad uno di sacrifici e rinunce è follia. Eppure lo fanno in tanti. Prima – tra Natale e la Befana – giustificano le abbuffate prospettando a se stessi un implacabile digiuno di inizio d’anno. Dopo, scattata l’ora x, riempiono il frigo di cavoli e petti di pollo e, con un clamoroso autogoal, si danno la vita maledetta.  L’inevitabile fatica che accompagna ogni dieta, infatti, a gennaio si eleva all’ennesima potenza. Il primo mese dell’anno è già, di per se, una corsa a ostacoli. Il clima è rigido, le giornate cortissime,  le tasche più vuote e le prossime vacanze lontanissime. I buoni propositi di ogni sorta, inoltre, affollano le agende nuove di zecca, portandosi dietro un bel carico di stress (oltre che di entusiasmo). Perché dunque a tutto ciò aggiungere un “piatto che piange”? A sconsigliare le diete post-natalizie, oltre al buon senso, interviene quest’anno un’autorevole ricerca pubblicata sulla rivista International Journal of Obesity e condotta dall’Università di Montreal.    (…continua)

Maccheroni addio

Oscuri presagi si addensano sui nostri piatti di pasta asciutta, sia sul fronte scientifico che su quello politico. È rimbalzata su tutti i giornali la notizia che il surriscaldamento ambientale minaccia seriamente la produzione di grano. Il Newsweek ha dedicato alla questione la sua ultima copertina, dal titolo apocalittico “The end of pasta”. Da qui al 2050, estati sempre più torride manderanno in fumo circa un quarto degli spaghetti attualmente consumati in tutto il pianeta. A meno che, naturalmente, non mettiamo un freno agli sprechi energetici. E veniamo al fronte politico. Tra i volti nuovi (davvero troppo ignoti) che hanno popolato le primarie on line di Beppe Grillo (le cosiddette parlamentarie) è comparso quello di Tony, pacioso 35enne che dal cuore della sua stanza da bagno, accomodato sulla tazza del water, annuncia il proprio programma elettorale.   (…continua)

Il tacchino sul tetto: analisi politica in chiave “proverbiale”

I proverbi sono frutto della saggezza popolare. È vero più che mai, se massime e aforismi vengono pescati direttamente dalla tavola o dalla pancia, ossia dalla quotidiana esperienza del mangiare. L’importante è pescare bene, senza eccedere (gettando troppa carne al fuoco), citare a sproposito (come cavoli a merenda) o prendere cantonate (vedi il “passerotto in mano e il tacchino sul tetto”). Nel mondo politico, si sa, il campione indiscusso di proverbi e metafore è Pierluigi Bersani, gallina vecchiotta che indubbiamente fa buon brodo (“Nel brodo – spiegava ieri Crozza imitandolo – mica ci si entra per far l’idromassaggio, ragazzi!). I detti popolari di matrice eno-gastronomica tuttavia non calzano a pennello solo al vincitore delle primarie. Al contrario, rivelano molto su numerosi suoi colleghi, a cominciare dallo sfidante sconfitto Matteo Renzi, che per risparmiarci “la solita minestra riscaldata”, ha bruciato le tappe della sua carriera politica, preferendo l’uovo di oggi alla gallina di domani, e ora è costretto a mangiar pane e cicoria (Rutelli docet).   (…continua)

Venezia: lo spuntino doc dei “zemei”

Voler fare uno spuntino a Venezia crea un certo stato d’ansia. I bar si susseguono a decine in ogni calle, ma le cibarie troppo colorate messe in mostra in vetrina ricordano per lo più quei panini di gomma che usano i bambini per giocare. In alternativa locali lussuosi con camerieri in guanti bianchi promettono stangate memorabili. Con grande gioia, quindi, abbiamo scovato sabato scorso, tra la casa di Goldoni e Rialto, l’Ostaria dai Zemei (San Polo, Ruga Vecchia di San Giovanni 1045), locale piccolo, ma accogliente, con i tavolini fuori e un bancone “artistico”, composto da panini, paninetti e crostini d’ogni genere, con abbinamenti riuscitissimi: lardo e rucola, baccalà, radicchio e alici; caprino e bresaola; petto d’oca con olio tartufato; ventricina piccante, spuma di tonno, pomodorini e pinoli. E ancora: culatello cotto alla brace, speck, salame in più varianti e diversi tipi di pesce. Ottimi inoltre i fritti: baccalà, polpettine di carne, di tonno o di melanzane, mozzarella in carrozza, fiori di zucca.

Temple Bar Market: una piazza di cuccagna nel cuore di Dublino

È noto: il modo migliore per conoscere una città è dimenticare la guida in albergo e perdersi nei suoi meandri. Sabato scorso ne ho avuto conferma a Dublino scoprendo, per caso, il mercato biologico di Meeting House Square. Infreddolite e deluse, con la mia compagna di viaggio, giravamo di prima mattina per Temple Bar, quartiere famoso per la vita notturna, ma decisamente poco interessante alla luce del sole. Soprattutto se il vento fischia forte e le mani si gelano nonostante i guanti. All’improvviso dal fondo di una scala stretta e buia è giunto a rinfrancarci un caldo profumo di coccole e delizie. Uno di quei “fuori programma” da cogliere al volo. E così abbiamo scoperto il Temple Bar Farmers Market, un tripudio di specialità irlandesi biologiche, provenienti da Dublino e dintorni.   (…continua)

La religione a tavola: a Roma 4 incontri sul rapporto tra cibo e fede


Guardare nel piatto altrui – comportamento severamente ammonito fino a un paio di generazioni fa – la dice lunga su stile di vita, abitudini e gusti del commensale. E non solo: può rivelare molto anche sul credo religioso dei singoli individui o di una collettività. Le psicologhe Grazia Polimeni e Stefania Traina, esplorano questo territorio proponendo, dal 20 novembre al 5 febbraio,  a Roma, un percorso di quattro incontri su cibo e religione (cibo e buddismo, cibo e cristianesimo, cibo e islamismo ed cibo ed ebraismo). “L’alimentazione – si legge nel loro progetto – definisce la nostra identità personale, culturale, etnica e religiosa”. (…continua)

Lavoratori da Spremere

Non pensate che l’etichetta sia il mio chiodo fisso! Ma ancora una volta torniamo a parlare di etichettatura dei prodotti alimentari. Stavolta MadamaRicetta propone ai Parlamentari di presentare un disegno di legge sull’obbligo di esporre in etichetta: “prodotto ottenuto nel rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori”.  Il monologo di Roberto Saviano, di lunedì 5 novembre a “che tempo che fa”, è solo l’ultimo di una lunga serie. Se ne sono occupati organi di stampa e trasmissioni televisive: dalla Gabanelli a Report a Riccardo Iacona in Presa Diretta. Dalle arance di Rosarno ai pomodori pugliesi, articoli di stampa e servizi nei telegiornali hanno descritto le condizioni dei lavoratori soggetti al caporalato. Ma la situazione degli immigrati che arrivano con i permessi stagionali, peggiora sempre più, senza che nessuno si degni di fare un controllo. …continua

Primo bilancio di Madama Ricetta: chi si loda non si sbroda


Ogni scarafone è bello a mamma sua. Non stupitevi quindi se approfittiamo di questo primo bilancio di Madama Ricetta per decantare le sue molteplici qualità. A sei mesi dalla nascita, infatti, la nostra creatura ha raggiunto traguardi che richiedono generalmente uno, se non due anni di tempo. La sua d’altronde è una vita intensa, grazie alla passione con cui le progenitrici la allevano e all’affetto dei tanti amici che la seguono. Su questo fronte siamo giunte quasi a quota 18 mila pagine visitate. A seguito della newsletter del mercoledì, ogni settimana registriamo 250 ingressi e oltre 800 clic. E ciò rappresenta il primo grande traguardo di questa precoce pargola, che riesce a soddisfare le esigenze di un’ampia rosa di amanti della buona tavola.  (…continua)

All’avverduraggio! Un eroe tv invoglia i bimbi a mangiar sano


In epoca di rottamati e rottamatori, il cartone animato Capitan Kuk prova a fare lo sgambetto all’ultraottantenne Braccio di Ferro. Il mitico marinaio us, pipa in bocca e spinaci in tasca, viene infatti sfidato sulla prima delle sue specialità: invogliare i piccoli consumatori a mangiare verdure. La sua rivisitazione moderna è il giovane Kuk che nella serie trasmessa in Italia la scorsa primavera su Rai Yoyo e a breve nel palinsesto di Rai Due,  sconfigge nemici e avversità grazie a sostanziose scorpacciate di frutta e verdura. Capitan Kuk veleggia a bordo di “Vitamina”, vascello a forma di Peperone, nell’arcipelago di Health e, al grido di “all’avverduraggio”, salva sempre gli abitanti dall’ingordo Golosix, crudele pirata e ladro incallito di cibo. Al suo fianco la sorellina Chiara, il re di Health Mabù (trasformato dai cattivi in una palla di pelo) e il prezioso “Cercafrutta”: una sorta di bacchetta magica all’avanguardia che svelando i super poteri di mele, banane, carote e simili, lo trae sempre d’impaccio nelle peggiori situazioni.   (…continua)

Ora tocca a noi!

Dopo gli articoli delle scorse settimane sull’importanza dei prodotti bio (leggi l’articolo), sulla Proposition 37 -il referendum che si terrà in California sull’obbligo di dichiarare nelle etichette dei prodotti, l’eventuale presenza di ogm (leggi l’articolo)-, e dopo i servizi di Striscia la Notizia sui vini contraffatti e le migliaia di prodotti spacciati per made in Italy, questa settimana tocca a noi. In Senato, finalmente, sarà approvata una legge che prevede l’obbligo di riportare nell’etichettatura l’indicazione del luogo di origine o di provenienza e l’eventuale utilizzazione di ingredienti in cui vi sia presenza di organismi geneticamente modificati (OGM) in qualunque fase della catena alimentare. (…continua)

“Bio ci Ama”

Già la scorsa settimana, non mi erano sfuggiti, nelle rubriche di scienza e alimentazione, diversi articoli sui cibi biologici, dal titolo “più buono, ma non più nutriente” o “cibo biologico bocciato a metà”. A seguito di uno studio, sui cibi con etichetta bio, l’Università di Stanford era giunta a questa conclusione: nessuna differenza rispetto ai prodotti convenzionali.
Nel fine settimana alcuni quotidiani sono tornati un’altra volta a scoraggiare i consumatori del BIO: stesso argomento e stessi titoli.
E allora no, non ci sto! E’ vero, una carota è una carota. Una carota ha 20 calorie, una carota bio ha 20 calorie.
Nessuna vitamina in più, né maggiori concentrazioni di proteine, ma un rischio di contaminazione con i pesticidi ridotto del 30% e una maggiore concentrazione di antiossidanti, vi pare niente?
Per non parlare delle carni (delle uova abbiamo parlato alcune settimane fa), la concentrazione degli animali e il regime alimentare forzato aumentano lo stress, le malattie e la pericolosità microbica e la diffusione di infezioni batteriche, ricordate ” la mucca pazza”, ” il pollo alla diossina” “l’influenza suina”. (…continua)

Fame nel mondo: che posso fare io?


Soffrire la fame e morire di fame: ipotesi così lontane dalla nostra esperienza quotidiana da apparire inverosimili. O meglio, sappiamo che accade, ma difficilmente riusciamo a immaginare cosa significhi. La memoria nazionale sui sacrifici patiti in tal senso qui, in Italia, durante la Seconda Guerra Mondiale si va inevitabilmente assottigliando ed è sempre più raro ascoltare testimonianze dirette che aiutino le generazioni presenti a collocare il dramma della fame nell’universo del possibile. Pance gonfie, visi scavati, corpi scheletrici sono altri mondi, altre galassie, altre vite. Altro da noi. Così i rapporti annuali delle realtà internazionali in prima linea su questo fronte, ci colpiscono sempre come uno schiaffo: un dolore anche acuto, ma temporaneo, che non lascia il segno. Oggi Madama Ricetta vuole che un segno rimanga, almeno tra le sue pagine web.   (…continua)

Occhio all’etichetta!

Siamo a meno di un mese dalla sfida tra Barack Obama e Mitt Romney. Elezioni importanti che, loro malgrado, rischiano di oscurare il contemporaneo referendum Californiano: la Proposition 37. Una legge, che in caso di approvazione, obbligherà a dichiarare in etichetta l’eventuale presenza di ogm nei prodotti alimentari. Se i sondaggi non sono così favorevoli ad Obama, sembrano esserlo alla Proposition 37: il 65% dei californiani, infatti, si dichiara favorevole all’etichettatura. Un terremoto economico per le grandi multinazionali come Monsanto, Nestlè, CocaCola, fermamente contrarie, che sentono profumo di perdite enormi per le loro aziende. Non è un divieto alla produzione ma solo un obbligo d’informazione, e non è cosa da niente. (…continua)

Il gusto speciale e antico dello “street food” (in Festival a Cesena)


Alcuni dei ricordi gastronomici più belli delle mie vacanze sono legati al “cibo di strada”: gli hot dog newyorkesi  durante le lunghe passeggiate per Central Park, il chapati indiano scoperto a Mandalay, in Birmania, e le panelle di Palermo sulla piazza davanti alla celebre Focacceria San Francesco. Bocconi, con un gusto speciale, che raccontano storia, tradizioni e carattere del loro luogo d’origine. Non solo al turista. Anche nella capitale, dove sono nata, lo street food regala grandi soddisfazioni. I panini con la salsiccia più buoni della città, li fa lo Zozzone, banchetto malandato che compare nottetempo su uno slargo di Corso Francia, chiuso due anni fa per motivi igienici e riaperto poco dopo per le proteste dei tanti affezionati.   (…continua)

Una scampagnata in città

Cornice d’eccezione per il primo festival di Campagna Amica: la vallata del Circo Massimo a Roma, dal 27 al 30 Settembre. L’evento Cibi d’Italia” racconterà ai consumatori il valore autentico delle produzioni agricole italiane: il cibo, il territorio, il saper fare, le tradizioni locali. Dalle malghe ai tavolieri, dai pascoli alle vallate, dall’agricoltura al cibo nel piatto: buono ma soprattutto sano, nel rispetto della sicurezza alimentare, ambientale e di tipicità.   (…continua)

Un Pic Nic di Lusso

E’ stato “Un Pic Nic di Lusso” in tutti i sensi. MadamaRicetta non poteva mancare e le sue impressioni stavolta non sono del tutto positive. Grandi cuochi è vero, ma anche grandi prezzi. La prima perplessità all’accoglienza: ingresso 16 euro, una cifra eccessiva per degli assaggi tutti a pagamento. Una volta entrati, se si vuol mangiare, è necessario acquistare una card ricaricabile con multipli di 5 euro (quindi se ne spendi 16 se costretto a buttarne 4).
Taste of Roma, manifestazione enogastronomica, nata a Londra, ed esportata in altre città del mondo, nella sua versione romana, presso i Giardini Pensili dell’Auditorium Parco della Musica, ha lasciato qualche dubbio sull’allestimento, e non solo. Progettata più per gli organizzatori che per i visitatori, è stata soprattutto un via vai di domande, consigli, curiosità, dialoghi fitti e scambi di bigliettini tra chef, esperti e blogger.   (…continua)

Uova virtuose e cervelli di gallina


Più pragmatico del filosofo, il consumatore informato non ha dubbi: nasce prima la gallina dell’uovo. O meglio, da una gallina felice, nasce un uovo più buono. Ogni italiano consuma in media quasi 14 chili di uova all’anno – in parte in maniera indiretta tramite l’assunzione di altri alimenti – e nell’80 per cento dei casi provengono da galline maltrattate: le pennute, infatti, vivono a milioni chiuse in gabbie minuscole senza la possibilità di stendere le ali o appollaiarsi: stressate, depresse, arrabbiate.   Come le celebri protagoniste di “Galline in fuga”. Preoccuparsene non è fisima da animalisti, ma segno di civiltà e di intelligenza. Possiamo fidarci di uova covate alla svelta in batteria – a seguito di chissà quale alimentazione – e raccolte da nastri meccanici che scorrono sotto le gabbie?   (…continua)

Un Rifugio baby friendly nel cuore dell’Abruzzo


Scegliere il ristorante in base al parco giochi. Prima non mi era mai successo. Prima di essere mamma, naturalmente. Poi, tutto cambia, anche la scelta degli svaghi serali. Si, d’accodo, ogni tanto il piccolo si può mollare – non è mica un francobollo – ma non sempre è possibile, soprattutto in vacanza. E, allora, via con la ricerca dei ristoranti ‘baby friendly’, ossia dei locali dove clienti e camerieri non inorridiscono se tuo figlio di un anno e mezzo invoca ‘pappa’ a gran voce, infila la mano nel piatto e se la passa sulla maglietta, sputa un boccone troppo grosso, sbatte le posate sul piatto, poggia un piede sul tavolo e inevitabilmente dopo dieci minuti si lancia dal seggiolone e inizia a correre all’impazzata. Comprensibilmente non sono molti i ristoranti con queste prerogative di tolleranza e quando ne trovi uno a fine serata vorresti stringere calorosamente la mano al proprietario. (…continua)

“in caciaia”

Buona cucina a Livorno. Ecco il ristorante che fa per voi: “in caciaia” di Rosario Costanzi. Nello storico quartiere di Antignano, nella suggestiva piazzetta Castello trovate tavoli all’aperto posti davanti ad una grande lavagna, dove sono elencati i piatti del giorno. Rosario vi accoglie con cortesia descrivendo qualche piatto e i pesci che è riuscito ad acquistare, in giornata, dai pescatori di Antignano e del porto vecchio. (…continua)

Plachutta Wollzeile

Non si può passare da Vienna e non andare da Plachutta, ormai  fa parte della città come il Stephansdom, il fascino antico della ruota panoramica del Prater o il bacio di Klimt.
Lo chef Plachutta, ormai di fama internazionale, è considerato il miglior ambasciatore della cucina unica viennese ed è autore del libro di cucina austriaca di maggior successo. Gault Millau lo ha nominato chef dell’anno 1991 e ha solo un anno più tardi, nel 1992, gli ha assegnato tre cappelli. Nello stesso anno ha ricevutola A LaCarte “Gourmet Trophee” Austria. Nel 1993, Ewald Plachutta si è guadagnato anche una stella Michelin. (…continua)

Un PIC-NIC di lusso

Taste of Roma sbarca nella capitale. Dopo tre edizioni di grande successo a Milano, il festival enogastronomico che ha conquistato il mondo, dal 20 al 23 settembre arriverà sui giardini pensili dell’Auditorium Parco della Musica per deliziare gli ospiti con assaggi di alta cucina e vini prelibati. Per quattro giorni, il celebre Restaurant Festival, in versione romana, organizzerà corsi di arte culinaria e presenterà in oltre sessanta stand, produttori e aziende selezionati, con i loro migliori prodotti. I più acclamati chef dei ristoranti romani, animati dal desiderio di offrire una gastronomia d’eccellenza alla portata di tutti, usciranno inoltre dalle proprie cucine, stellate e non, per incontrare i fan, svelare segreti e ricette e, perché no, divertirsi esibendosi ai fornelli a cielo aperto! Si andrà dalla tradizionale cucina italiana, a quella tipica romana e regionale, con sconfinamenti nella cucina creativa e sperimentale. Il biglietto d’ingresso costerà 16 euro e comprenderà, oltre alle degustazioni di cibo e di vino, la partecipazione ai corsi di cucina e, soprattutto, nell’orario di pranzo e di cena,  la scelta di “una delle tre specialità che proporrà ogni ristorante, studiate in formato antipasto-assaggio” (taste appunto): i piatti maggiormente rappresentativi della filosofia culinaria di ciascun chef e delle tradizioni locali, con una spesa che andrà dai 4 ai 6 euro.   (…continua)

Ad Albenga terreni creativi e arte in serra


Gli antichi lo chiamavano locus amoenus, posto incantato che grazie alla sua bellezza, delizia lo spirito e accende la creatività umana. L’esempio più alto, nella letteratura italiana, lo offre Boccaccio che nel Decameron dà vita per i suoi novellieri, fuggiti dalla peste di Firenze, ad una cornice bucolica simile al paradiso terrestre. La rivisitazione più irriverente dei tempi moderni la troviamo invece nel film Tamara Drewe, dove la campagna inglese si trasforma per alcuni scrittori da Musa ispiratrice a scenario di torbide passioni. Nel mezzo, si colloca la felice intuizione di Terreni Creativi, Festival che porta l’arte nelle serre e sui campi coltivati di Albenga, nel cuore della Liguria.  Il locus amoenus della kermesse, giunta alla sua terza edizione, sono infatti tre importanti aziende agricole della zona (Terra Alta s.r.l, CeRSAA e Aeffe Floricoltura): luoghi di lavoro protagonisti delle dinamiche economiche e sociali della provincia di Savona, che dal 6 all’8 agosto si trasformeranno in  suggestive scenografie per ospitare spettacoli e performances di vario genere. L’obiettivo è coniugare produzione artistica e produzione agraria, entrambe espressione del migliore spirito ingauno (da Album Ingaunum, antico nome della città, mutato dopo la sua conquista da parte dei Romani). (…continua)

Donne di latte vestite


Latte freddo, caldo, in tazza, al vetro: sono diversi i modi di consumare questo prelibato nettare a colazione e dall’autunno, ce n’è uno in più: indossarlo! E sì, una designer tedesca Anke Domaske di 28 anni ha inventato un tessuto rivoluzionario nato dal latte, ovviamente ecocompatibile e adatto alle persone con problemi di allergie e dermatiti, il  “qmilch”: sembra seta e può essere lavato e asciugato come il cotone. Così dopo l’abito fatto con il vino, arriva quello appena munto. Il termine nasce dall’unione del nome tedesco del latte, “milch”, con la parola “qualità”. Dopo due anni di ricerca la microbiologa, con la passione sfrenata per il fashion design, e la sua squadra sono arrivati ad adoperare la caseina, estratta dai residui del latte, che non possono essere utilizzati per la produzione alimentare, come  materia prima per la realizzazione di una bio-fibra.  Il tessuto risultante è la prima fibra prodotta dall’uomo senza aggiunta di alcun componente chimico: idea rivoluzionaria, a basso impatto ambientale e soprattutto eco-sostenibile. Tale tessuto infatti può essere ricavato anche dal latte scaduto o scartato dai processi industriali caseari che, altrimenti, andrebbe buttato.   (…continua)

 Una spolverata di reggiano che fa la differenza


Mangiare parmigiano è tutt’altro che un sacrificio e informarsi su come acquistare quello prodotto nelle aziende emiliane colpite dal terremoto dello scorso maggio è semplice e veloce (basta consultare, tra gli altri, www.parmigiano-reggiano.it). Non stupisce dunque che già un italiano su quattro abbia fatto questa scelta (secondo i dati appena diffusi dalla Coldiretti). Gente intelligente, consumatori responsabili che mettono in pratica in modo fruttuoso le migliori regole del consumo critico. Il loro gesto non costa niente (il parmigiano regna sovrano su ogni tavola italiana), ma serve tanto. Serve a scongiurare la chiusura degli oltre 80 caseifici – per la maggior parte nel modenese – distrutti o gravemente danneggiati dal sisma e il conseguente collasso degli altri anelli della catena produttiva: stalle e fienili, mungitoi, magazzini di conservazione, studi veterinari etc… Serve, inoltre, a contenere un danno, quello causato al comparto caseario emiliano dalle scosse, calcolato in circa 200 milioni di euro (500 mila le forme di parmigiano crollate rovinosamente dagli scaffali).   (…continua) 

“recensioni”

“Mediterraneo”, ristoranti in periferia 

Se un giorno scopriste di avere una gran voglia di mangiare dei buoni piatti a base di pesce non dovete necessariamente salire in macchina ed affrontare le estenuanti code verso il mare. A contraddire chi pensa che in periferia non ci sono buoni ristoranti ci prova “Mediterraneo” che, lo scorso 12 luglio, ha aperto i battenti a Morena, estrema periferia di Roma sud. Ambiente dal design elegante, molto curato, ma al contempo rilassante e confortevole. Il pavimento e le pareti: un mosaico di mattonelle di stile siciliano, tutte diverse e coloratissime, creano un’atmosfera accogliente e calda. Gestito da due fratelli Fabio e Pier Luigi, che hanno già maturato una lunga esperienza nel settore, il “Mediterraneo” ha una cucina che mette al primo posto la qualità del prodotto.   (…continua)


Se la formica fa chic


Non è la prima volta che l’Occidente scopre, ciò che nell’altra metà del pianeta è “l’acqua calda” e lo trasforma in una moda. Soprattutto a tavola. È il caso dell’ agricoltura urbana di cui ci siamo ampiamente occupate o delle mille e una ricette che vengono importate da  Thailandia, India o Corea e proposte dai ristoranti esotici più in voga di Londra, New York o Milano. La storia si ripete questa volta con gli insetti. Da anni ormai la Fao raccomanda un maggior utilizzo di larve, formiche e scarafaggi nelle diete delle popolazioni che soffrono carenza di cibo, sottolineandone i vantaggi: il valore nutrizionale, l’ampia disponibilità, i costi ridotti o inesistenti. In molti Paesi s tratta solo di assecondare o incrementare abitudini consolidate.   (…continua)

“libri”

A fuoco lento, ricette per l’inclusione sociale

Riportiamo una bella recensione, dal titolo “Menù a fuoco lento per condividere la vita”, apparsa sabato scorso sull’Osservatore Romano, a firma di Giulia Galeotti. Una (duplice) lettura da non perdere.
“Siamo bombardati, ormai, di cucina. Tra libri di ricette, programmi televisivi, riviste dedicate, personaggi tra i fornelli, rubriche, è una corsa a ostacoli. Salvo poi essere parimenti bombardati dalla gara tra suggerimenti ossessivi su quale sia il regime dietetico più facile, indolore ed efficace. Le prime posizioni delle classifiche di vendita dei libri in Italia restituiscono con inequivocabile chiarezza questo binomio, autenticamente schizofrenico. Eppure, tra il marasma di titoli e pubblicazioni, qualcosa di veramente appetitoso e salutare lo abbiamo individuato.
È A fuoco lento. Storie di ordinaria disabilita, ricette per l’inclusione sociale (Milano, altreconomia edizioni, 2012, pagine 112, euro 8), libro a cura dell’associazione Come un albero onlus e di Solidarius Italia, che riporta ricette di vita e di cucina raccontate da familiari di persone affette da disabilità mentale.    (…continua)

Autosufficienza alimentare: un sogno evergreen


Orti  improvvisati su tetti, balconi e terrazze, scelte a volte dettate dalla crisi, più spesso imposte dalla moda del ritorno al bio e dalla ricerca di cibi più genuini. Riprendiamo un argomento trattato alcune settimane fa (vedi “Un ortotavolo per la vita” ), per darvi notizia di un’interessante pubblicazione resa disponibile al pubblico italiano in questi giorni. L’agricoltore inglese, John Seymour, sostenitore convinto della teoria dell’autosufficienza alimentare e produttiva, nato a Londra nel 1914, in tempi ancora non sospetti, scrisse nel 1978 un vero e proprio manuale teorico-pratico su una scelta/stile di vita ecosostenibile – “L’orto e il frutteto secondo natura”  –  dando numerosi suggerimenti e  indicazioni precise sui processi di preparazione del terreno, coltivazione, scelta dei migliori sementi, interessanti tavole botaniche e schede dettagliate sui vari alimenti.   (…continua)

Ma cos’è questa crisi…

La crisi continua a imperversare e gli italiani? Sempre lì a lamentarsi. E allora cerchiamo, di trovare qualche piccolo accorgimento per risparmiare e qualche stimolo per ricominciare a sperare. Rodolfo De Angelis la cantò, così, già negli anni 30: “Ma cos’è questa crisi? pappa rapà papà!”. Un brano portato al successo anche dal grandissimo Gaber, con molta ironia, ma sopratutto con molte verità, come solo lui sapeva fare. Certo dal 1930, a giudicare dal testo, sembra non sia cambiato nulla, ma la storia ci insegna che ogni crisi porta con se, anche etimologicamente, l’idea del cambiamento e non necessariamente in peggio.  (…continua)

Food Art, ovvero anche l’occhio vuole la sua parte


Che la cucina sia una forma d’arte è verità acquisita da tempo, almeno per madamaricetta, ma che l’arte possa alimentarsi di cibo è una scoperta piuttosto recente. A tutti forse è capitato di commentare un piatto ben presentato o una confezione di dolci particolarmente bella (pensiamo ai classici coniglietti di cioccolata) con l’esclamazione: “che meraviglia, è un peccato mangiarlo!”. Salvo poi divorarli in cinque minuti. Nei ricordi di infanzia di ognuno inoltre sicuramente è archiviata l’immagine di una mamma, di una nonna o di una zia che perdono ore a decorare la torta di compleanno dei propri piccini. Si sono spinti tuttavia oltre i “cake designer” protagonisti qualche mese di un’inedita gara nell’ambito della Fiera di Genova.   (…continua)

Da Artusi a Parodi: tuffo nell’universo letterario dell’aspirante cuoco

Regola numero uno prima di mettersi ai fornelli. Assicurarsi di aver comprato tutti gli ingredienti? Avere in mente il piatto giusto? Possedere gli strumenti adatti? Niente di tutto questo…la vera arma segreta è farsi un giro in libreria. Io l’ho fatto e vi assicuro che si tratta di un’esperienza senza limiti, un vero e proprio bungee jumping della gastronomia. Tenetevi forte allora, i libri di cucina in commercio sono davvero tanti e il viaggio tra gli scaffali potrebbe lasciarvi senza fiato..o senza speranze, a voi la scelta. Ce n’è di ogni forma e colore, gusto e misura…
Partiamo dal reparto che definiremo dei “classici”, dove si alternano titoli altisonanti come “Il cucchiaio d’argento”, o testi considerati “sacri” come quelli di Gualtiero Marchesi o Pellegrino Artusi. Evergreen che nella vostra cucina potrebbero certamente trovare posto…ma senza portare con sé troppo entusiasmo direi. (…continua)

Via libera ai “cibi capitalisti” in Corea del Nord. E da noi, che colore (politico) hanno i piatti?




Cantava Gaber: “Una bella minestrina è di destra, il minestrone è sempre di sinistra”. E ancora: “Io direi che il culatello è di destra, la mortadella è di sinistra, se la cioccolata svizzera è di destra la Nutella è di sinistra”. Etichette lontane che tuttavia fanno sorridere, con il loro innegabile fondo di verità. Nell’Italia del XXI secolo che, nonostante la crisi economica, consente più o meno a tutte le tasche di arrivare al medesimo cibo, la connotazione politica del mangiare è percepita solo da palati, o meglio da menti, intellettualmente sofisticate. Ed è molto diversa dal passato, avendo anch’essa risentito della globalizzazione. A fare la differenza oggi, più che il prezzo dei prodotti, è la loro provenienza. Tra le campagne di boicottaggio contro le multinazionali che sfruttano il Terzomondo, assecondano i regimi oppressivi o violano i diritti dei lavoratori – solitamente promosse da realtà di sinistra – rientrano innumerevoli industrie alimentari: dalla Nestlé alla Chiquita, dalla Coca Cola a MacDonald. Chi bandisce dalla tavola i loro prodotti fa una scelta politica, una scelta di consumo critico.   (…continua)

Nora Ephron: ” il vero capolavoro è la sua vita”

Scomparsa lo scorso 27 giugno, rimarrà tra noi attraverso l’arte il cinema il cibo, la bellezza e la soavità di tutte le sue creazioni. Nora Ephron, scrittrice, sceneggiatrice, regista, chef e, in principio e soprattutto, donna. La freschezza, l’ironia e la sensualità, sono il tratto distintivo di tutti i suoi film, a cominciare da ”Harry ti presento Sally” (per il quale ottenne una nomination all’Oscar), ”Silkwood” e ”Heartburn”. Altrettante fortunate le pellicole, ”Insonnia d’amore”, ”C’e’ posta per te” e ”Vita da strega”, che ha firmato da regista. E ancora: “Affari di cuore” (libro e film) e ”Julie e Jiulia” (…continua)

La forza del grano

“Secondo un antico detto, “non di solo pane vive l’uomo”. È una grande verità. Ma la panificazione, nata circa quattromila anni fa, è l’emblema della nostra civiltà. Non solo il pane è il cibo più buono che io conosca – appena uscito dal forno e intinto nell’olio d’oliva, con un pizzico di sale e uno  di pepe, è ineguagliabile -, ma è stata la coltura dei cereali a spingere i nostri antenati nomadi a scegliere la vita sedentaria, da cui sono nate le prime comunità. Semina, mietitura, trebbiatura e molitura del grano non possono essere il frutto del lavoro di una persona soltanto, e così è anche per la panificazione, Il pane è sociale. Metaforicamente e no”. La notizia della prima trebbiatura del grano al fondo Verbumcaudo, podere nell’entroterra palermitano, confiscato alla mafia e utilizzato oggi a fini sociali, è gioiosa conferma di questa bella riflessione della scrittrice siciliana Simonetta Agnello Hornby (leggi l’intera citazione). Solo la tenacia e il coraggio di alcuni cittadini, uniti nella volontà di riappropriarsi della propria terra, ha fatto sì, infatti, che qualche giorno fa si chiudesse una storia di violenza e soprusi durata oltre 30 anni. (…continua)

Apre Eataly Roma: un trionfo di bontà e di bellezza


La battuta migliore sull’apertura nuovo Eataly Roma è di Carlo Petrini, originario di Cuneo e padre di Slow Food: cade proprio nel giorno – ha osservato sornione – in cui chiude il Billionaire di Briatore, e come il Billionaire è opera di un cuneese, Oscar Farinetti… “mi chiedo quale sia la notizia migliore…”
Per noi romani non c’è dubbio: l’inaugurazione del 19.mo Eataly del mondo, il quarto d’Italia dopo Torino, Genova e Bologna – è una notizia grandiosa, in tutti i sensi. Prima di tutto nel senso delle dimensioni. Ospitata nell’Air Terminal della Stazione Ostiense –  affascinante edificio postmoderno costruito dall’architetto spagnolo Julio Lafuente per i Mondiali del ’90 e rimasto quasi in disuso per anni – la nuova creatura di Farinetti si snoderà su quattro piani e  17 mila metri quadrati. E accoglierà circa seimila buongustai ogni giorno, affidandoli alle cure di oltre 500 giovani dipendenti, tutti i giorni dalle 10 a mezzanotte.   (…continua)

MadamaRicetta, come preannunciato, giovedì è stata all’inaugurazione di Eataly, il parco divertimenti del gusto tutto rigorosamente “made in Italy”.
Vi segnaliamo le impressioni della nostra corrispondente che è venuta da Palermo, Cecilia (leggi la recensione) e vi proponiamo un piccolo fotoracconto.
All’ingresso vi accoglie un cartello con su scritto: “qui potete fare tutte le foto che volete”.
Un invito a catturare tutta le bellezza dei prodotti italiani, Patron Farinetti infatti “Dedica questo spazio al mondo della bellezza del cibo e dell’arte” Buona visita!

recensioni

Filippo La Mantia

Era da tempo che sognavo di gustare i piatti di Filippo La Mantia e devo dire che le mie attese non sono state deluse. Una location fantastica, nell’hotel Majestic nella bellissima Via Veneto, a pochi passi dal cuore della ormai fu “dolce vita romana”. Ho cenato nella terrazza, ambiente elegante e raffinato, che con i suoi bellissimi arredi regala un’atmosfera da film. Ambiente caldo e confortevole, staff di sala professionale e informale: tutto ti fa sentire a tuo agio. Splendida la sala d’accoglienza: una galleria di  pezzi d’antiquariato e pregiati libri su arte e cultura siciliana, arricchita da una modernissima cucina a vista.   (…continua)

moda

Donne di vino vestite

Notizia farlocca come direbbe Luciana Littizzetto: dal prossimo Carnevale sarà possibile mascherarsi da vino rosso. Senza bottiglia, bicchiere o damigiana, ma indossando con gran stile direttamente il nettare degli Dei. A renderlo possibile i ricercatori della Western Australia University, guidati dallo scienziato Gary Cass e l’artista contemporanea Donna Franklin, i quali hanno trovato un modo per produrre tessuto usando un processo di fermentazione simile a quello delle bevande alcoliche  (…continua)

libri

Artusi premia la Cucina del buon gusto, omaggio al lato più umano della tavola

Cucinare è arte, lussuria e amore. Cucinare è compromesso e divertimento, fantasia e ritualità. “Cucinare ci rende più umani”. Parola (ed esperienza) di Simonetta Agnello Hornby e Maria Rosario Lazzati, che nella Cucina del Buon Gusto Feltrinelli, febbraio 2012) attraverso ricette, racconti  e consigli pratici raccomandano un modo d’essere.  Avvocato minorile e famosa scrittrice di origini siciliane la prima, milanese e insegnante di cucina la seconda, entrambe le autrici si sono trasferite anni fa in Inghilterra e hanno scoperto nel cibo un potente veicolo culturale ed un efficace antidoto contro la nostalgia. Stella polare dell’opera,  il “maestro” Jean-Anthelme Brillant Savarin, personaggio pubblico della Francia a cavallo tra XVIII e XIX secolo, autore della Fisiologia del gusto. Meditazioni di gastronomia trascendente: un’illuminante raccolta di aforismi sulla tavola e i suoi piaceri. Hornby e Lazzati si muovono sulle sue orme, nel tentativo (riuscitissimo) di raccontare la forte continuità tra buon gusto in cucina e nella vita.   (…continua)


terzo settore

Il gusto della legalità

Allora la farina c’è, il sale anche, il lievito pure, cosa manca? Ah quasi me ne dimenticavo: il sapore della legalità.
Non si tratta delle prima ricetta surreale di questo blog, ma di un modo per iniziare a raccontare come oggi sia possibile, grazie a tanti italiani che lottano ogni giorno contro le mafie, aggiungere il sapore della legalità a molti piatti ed a tutte le tavole.
La storia comincia da lontano, almeno dal 1982, quando una legge fortemente voluta da Pio La Torre (ex parlamentare del PCI ucciso da Cosa nostra proprio poco prima che la sua legge che istituiva il reato di mafia, il 416 bis, fosse approvata) rende più efficace il sequestro dei beni alle mafie. Poi continua nel 1994, quando si avvia una raccolta di firme per una legge popolare che permettesse il riutilizzo sociale dei beni mafiosi. Quella raccolta di firme fa si che nascano due cose: una legge che effettivamente privilegia il riutilizzo a fini sociali dei beni sottratti a ‘ndrangheta, camorra e cosa nostra, e l’associazione Libera, promossa da don Luigi Ciotti con tante associazioni di volontariato e di promozione sociale.   (…continua)

ambiente

Spreco di energia – spreco di cibo: un circolo vizioso da spezzare

Circa due milioni e mezzo di tonnellate di frutta, duecentomila di carne e cinquecentomila di formaggi, nel 2010 sono finite nelle discariche italiane. Uno spreco denunciato ieri, in occasione della 40sima Giornata Mondiale dell’Ambiente, dal Barilla Center for Food and Nutrition, ma in realtà noto da tempo. Ogni anno, nel mondo,  oltre il 30 per cento della produzione alimentare viene sprecata, sia durante i processi di coltivazione e trasformazione del cibo, sia nelle fasi di distribuzione e di consumo domestico.  Tale dato, registrabile soprattutto nei Paesi più ricchi, ha un impatto disastroso sul sistema energetico ambientale. Si è calcolato, che solo nel Regno Unito, il cibo sprecato comporta l’inutile dispersione di circa 300 litri d’acqua al giorno per ogni cittadino.   (…continua)

vi segnaliamo

Dove compro (se compro)

cosa, quando, quanto, perché, fatto da chi, fatto come, fatto dove: sono le domande che il consumo critico ci propone/impone prima di ogni acquisto.
Rajendra Pachauri, coordinatore dell’organismo dell’Onu Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), premio Nobel 2007 per la Pace per aver reso il cambiamento climatico un’emergenza da tutti percepita, esorta: «Per aiutare il clima, ricordiamoci di non comprare qualcosa semplicemente perché è in vendita ma solo se ne abbiamo davvero bisogno».   (…continua)

in due parole

La scorta dello scandalo

Dubbio controcorrente: è tanto grave che la scorta di Anna Finocchiaro, le dia una mano a spingere il carrello della spesa? Sicuramente quegli agenti hanno maturato con la senatrice siciliana una familiarità difficilmente immaginabile per chi non ha mai avuto un bodyguard alle calcagna. E la manifestano in ogni piccolo gesto quotidiano. Sono uomini non macchine, gentili non per obbligo professionale.   (…continua)

Siamo ancora noi “questo piatto di grano?”

Perché De Gregori, cantautore simbolo della generazione che sognava di cambiare il mondo, ha ceduto una delle sue creazioni più felici al Monte dei Paschi di Siena, banca sotto inchiesta per aggiottaggio con un buco in cassa di oltre otto miliardi di euro? Per soldi, immaginiamo  (…continua)

Brava Lucianina!

Plausi e complimenti a Luciana Littizzetto per il suo secondo show a “Quello  che (non) ho”. Durante la prima puntata della trasmissione firmata Fazio-Saviano, la comica torinese è stata molto deludente, sciorinando, intorno alla parola donna, una serie di osservazioni banali e battute pesanti. La sera seguente, tuttavia, si è ampiamente riscattata, sebbene il termine scelto fosse di gran lunga meno nobile: “stronzo”.  (…continua)

L’odore di bruciato

La notizia che una cicca malspenta in un ufficio della Camera ha generato un falso allarme incendio, allertando per qualche minuto i passeggiatori del Transatlantico e i pompieri di Palazzo, ha campeggiato per ore sull’home page di tutti i principali quotidiani. Per quale motivo?   (…continua)

costume

Chi mangia bio si sente dio?

Chi mangia biologico tende a sviluppare un atteggiamento ipercritico nei confronti degli altri. E si sente anche un po’  superiore.  Questo risultato di fondamentale rilevanza accademica, è frutto di una ricerca condotta dalla Loyola University di New Orleans ed è stato diffuso dalla rivista Social Psychological and Personality Science. Secondo gli autori di questo studio le persone che mangiano bio tendono a giudicare i comportamenti altrui in maniera più severa, atteggiamento che li rende potenzialmente antipatici.   (…continua)

Prima colazione slow: nutrimento per lo spirito

Tutti sappiamo che la prima colazione è il pasto più importante della  giornata e quasi tutti lo saltiamo, lo trascuriamo o lo ingurgitiamo a tempo di record. Per vedere una famiglia italiana che si siede intorno al tavolo la mattina bisogna sorbirsi una pubblicità del Mulino Bianco. E questo è davvero un peccato. Una prima colazione come si deve, infatti, non solo ci dà la carica per l’intera giornata, a tutto vantaggio del rendimento scolastico/lavorativo e della salute, ma cosa ben più importante rifocilla  magnificamente lo spirito.   (…continua)

agricoltura urbana

Un ortotavolo per la vita

Un ortotavolo come regalo di nozze: può andare? “Che accidenti è un ortotavolo?” si chiederanno anzitutto in molti. Trattasi di un tavolo, di misura variabile a seconda dello spazio a disposizione, ripieno di terra, dove crescono – si spera – frutta e verdura. È pensato per chi ha una terrazza in città e sente nostalgia della campagna. E qui la seconda domanda: “perchè regalarlo per un matrimonio?” Perchè fa chic, naturalmente. Coltivare pomodori fuori dalla finestra con il sottofondo di clacson e l’odore di smog nell’aria è l’ultima moda. E a noi piace perchè anche se il risultato non è quello dei pomodori biologici cresciuti al sole campestre, rappresenta comunque una risposta a molteplici storture del mondo moderno.     (…continua)

diete

Dukan: profeta o cialtrone?

Se avesse vinto un Nobel sarebbe meno famoso. Pierre Dukan, neuropsichiatra convertitosi alla dietologia, è al momento uno dei medici più noti al mondo. Una notorietà che si declina in modi assai diversi a seconda del pubblico. Nell’universo delle starlette e dei loro fan è un idolo, un genio, un profeta. È lui che ha modellato il fisico di Kate Middelton nei mesi precedenti le nozze regali, secondo le rivelazioni della sua stessa mamma. Ed è sempre lui che ha ridato forma a Penèlope Cruz dopo il parto e a tante altre che vivono del proprio sex appeal (da Jennifer Lopez a Nicole Kidman). Come?       (…continua)

viaggi

Langhe di Pasqua

Il buon bere e il buon mangiare allargano i cuori: le Langhe in primavera ne sono prova lampante. Lassù tra colline, boschi, fiumi e castelli, tra nocciole, formaggi e cioccolata, il godimento regna sovrano. A dispetto del tormento e dell’inquietudine che, complici alcuni dei retaggi più suggestivi della nostra letteratura, si tende ad associare a quest’angolo di Piemonte tra Cuneo e Asti. Chi ha la fortuna di visitarlo la prima volta alla luce di un sole splendente, magari nei giorni dedicati per definizione ai piaceri della tavola – Pasqua e Pasquetta – fatica a trovare traccia della malinconia struggente di Pavese, della malora di Fenoglio o della gravità dell’Alfieri, tutti figli nobili delle Langhe. Incontra invece gente allegra e leggera con il bicchiere sempre mezzo pieno tra le mani, bicchiere da offrire e condividere. Gente curiosa, aperta, goliardica, con un senso dell’ospitalità e un orgoglio per i tesori di casa propria che ricordano certi spaccati del Meridione.    (…continua)

feste e sagre

La festa del santissimo Corcifisso a Monreale

La festa religiosa che ha luogo  in questa piccola cittadina normanna, nei primi tre giorni di maggio, risale a circa tre secoli fa e culmina  il terzo giorno con  la processione in cui la Confraternita dei “fratelli” porta a spalla il pregiato crocifisso modellato da Antonello Gagini tra il 1525 e il 1535. Aldilà della religiosità e del folklore  c’è da segnalare che in questi tre giorni le strade del paese sono punteggiate da banchi dove si può consumare dell’ottimo cibo di strada: pane ca meusa, pane e panelle, sfincione, mennuli e fave atturrate, calia e semeza e la cubaita. Voi vi chiederete che cosa è questo ventaglio di incomprensibili parole?    (…continua)

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