Archivi del mese: gennaio 2014

Piccole pillole di autostima!

donneDonne formose alla riscossa!!! Questo potrebbe essere il nuovo motto in voga ai giorni nostri, dove il canone di bellezza per eccellenza è quello delle magrezza ossificata,  impersonata e ostentata da gracilissime fotomodelle e personalità dello star system, troppo spesso e -fin troppo!- imitate da ragazzine adolescenti e non! Ormai da alcuni anni diverse case di moda cercano di combattere contro la piaga dell’anoressia non scegliendo più modelle per le loro sfilate al di sotto della taglia 40. La moda, che rappresenta un settore di eccellenza nel nostro Paese ha il dovere di portare avanti messaggi positivi, dando un’immagine reale e sana dell’essere umano.  Infatti, da una nuova ricerca di un team di esperti dell’università di Pittsburgh e Santa Barbara, in California, emergerebbe la notizia che le donne formose  siano anche le più intelligenti. Lo studio, pubblicato la scorsa settimana sulla rivista “Evolution and Human Behaviour“, è stato condotto prendendo in esame 16mila donne americane. Si è scoperto che il rapporto ideale tra la circonferenza dei fianchi e la vita è compreso tra i 0,6 e i 0,7, ovvero chi ha un maggior distacco fra la misura dei fianchi e quella della vita (ossia  una forma a clessidra) ha raggiunto punteggi molto più alti nei test d’intelligenza. La spiegazione scientifica a tale risultato è data dalla presenza di un maggior quantitativo di Omega3 nelle donne formose, un grasso che avrebbe la tendenza a depositarsi principalmente su fianchi e cosce femminili. Inoltre, la presenza maggiore di Omega3 avrebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo del cervello dei figli durante la gravidanza. Ciò è stato dimostrato sottoponendo anche i figli delle donne in esame ad un test di intelligenza: quelli delle donne formose ottenevano dei punteggi molto più alti rispetto a quelli delle donne più magre. Già in passato un’altra ricerca aveva affermato che le donne con le curve riscuotono maggior successo tra gli uomini. La conferma viene direttamente dai sondaggi: su un campione di uomini tra i 25 e i 50 anni, il 45% degli intervistati vorrebbe avere una partner in carne e non solo perché la considera più attraenti. Finalmente una buona notizia per chi è sempre alla costante ricerca della dieta perfetta e per chi ogni anno è terrorizzata dalla prova costume!!!  ….piccole pillole di autostima!

Alessandra

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I cavoli sono sempre in mezzo

INVOLTINI DI VERZACon il freddo che fa non possiamo fare a meno di parlare di cavoli. Il cavolo cappuccio o verza, tipico della stagione invernale è molto versatile in cucina, ed è un ottimo elemento di base per pietanze che vanno dall’antipasto al dolce. Forse perché “i cavoli sono sempre in mezzo”, come dicevano i romani, che li solevano mangiare per tamponare gli eccessi dei loro abbondanti convivi, convinti che scacciassero tristezza e malinconia. Forse perché le virtù terapeutiche della verza, come in tutte le piante della stessa specie (cavoli e broccoli) sono tante e tali da essere considerata una pianta medicinale: elevate quantità di vitamina C e B, antiossidanti e una non trascurabile presenza di acido folico, aiutano a prevenire tumori, infiammazioni delle vie aeree, insufficienza epatica, ulcera, solo per citarne alcune. Forse perché il detto “come i cavoli a merenda” ce la squalificano un po’, questo alimento non ha mai conquistato un posto d’onore in cucina. Le ricette da suggerire sono infinite: dai pizzoccheri, della Valtellina ai fuj e faciul, la verza e fagioli dei contadini abruzzesi. MadamaRicetta vi propone gli involtini, che si possono fare in bianco o al pomodoro, al vapore, in padella, al forno, di carne e vegetariani: una ricetta e mille sapori diversi.

Involtini di Verza

Pulire la verza scartando le prime foglie un po’ più dure. Cercare di tenere intatte le foglie togliendo solo la prima parte centrale (un paio di cm). Mettere una pentola con l’acqua sul fuoco, al bollore aggiungere il sale e tuffarci le foglie della verza. Cuocere le foglie della verza per 3/4 minuti, scolarle e metterle da parte. Preparare il ripieno e metterlo al centro della foglia di verza, chiudere ad involtino, e riunire in una teglia. La grandezza e la forma degli involtini possono essere diverse: piccoli (magari fatti con mezza foglia) per un antipasto; stretti e lunghi, tipo dei cannelloni, se compongono un primo piatto; a piccoli pacchetti se vegetariani e utilizzati per un contorno; un po’ più grandi per un secondo piatto. Possono essere cotti al vapore, in padella con olio e sfumati con il vino, con sugo di pomodoro e basilico, al forno spennellati con olio o burro, gratinati se cosparsi di formaggio.

INVOLTINIVERZAI classici con carne e riso

400 g di carne tritata magra di vitello, 80 g di parmigiano reggiano grattugiato, 2 uova, 100g di riso, 500g di polpa di pomodoro, noce moscata, un peperoncino, una cipolla, uno picchio d’aglio sale e pepe q.b

Sbollentare il riso in acqua salata e scolarlo molto al dente, passarlo un attimo in acqua fredda e mettere a sgocciolare. Fare un impasto con la carne, il parmigiano, le uova, il riso, aggiustare di sale e pepe, noce moscata e due cucchiai d’olio. Riempire con questa farcia le foglie di verza sbollentate. Far soffriggere una cipolla, un peperoncino e uno spicchio d’aglio, versare la passata di pomodoro, appena si addensa un po’ aggiungere gli involtini di verza e cuocere per altri 15 minuti.

Con patate e salsicce

4 patate lesse, 4 salsicce, 50 g di parmigiano grattugiato, 2 uova, sale e pepe q.b, olio d’oliva, burro, vino bianco

Fare saltare in padella la salsiccia sbriciolandola con la forchetta e sfumandola con pochissimo vino bianco. Fare un impasto con la salsiccia sbriciolata, le patate schiacciate, il parmigiano, le uova, aggiustare di sale e pepe. Riempire con questa farcia le foglie di verza sbollentate. Metterli su una teglia da forno oliata, mettere sopra ognuno un pezzetto di burro e cuocere a 200° per 10minuti e far gratinare per 5 minuti sotto il grill.

Se avanza dell’arrosto o del bollito

300g di carne di lesso o arrosto tritato, 1 uovo, 1 cucchiaio di pangrattato, 1 cucchiaio di prezzemolo, 1 spicchio di aglio tritato, 1 cucchiaio di maggiorana, 500g di polpa di pomodoro, un peperoncino, una cipolla,sale e pepe q.b

Fare un impasto con la carne trita, il pane grattugiato, l’uovo, aggiustare di sale e pepe, aggiungete due cucchiai d’olio, la maggiorana, l’aglio e il prezzemolo tritato. Riempire con questa farcia le foglie di verza sbollentate. Far soffriggere una cipolla e un peperoncino, versare la passata di pomodoro, far addensare e aggiungere gli involtini di verza e cuocere per altri 10 minuti.

Involtini zucca e gorgonzola

1 patata lessa, 400g di zucca mantovana, 50 g di parmigiano grattugiato, 2 uova, 100 g di speck, 100g di gorgonzola, due cucchiai di pana, 50ml di latte, sale e pepe q.b, olio d’oliva, burro, quattro amaretti sbriciolati

Cuocere in forno la zucca avvolta in un foglio di carta alluminio. Passare al mixer la zucca e la patata lessa con lo speck spezzettato. Fare un impasto con la crema ottenuta, il parmigiano, le uova, aggiustare di sale e pepe, aggiungete un cucchiaio d’olio, e del pane grattugiato se l’impasto risultasse troppo morbido. Riempire con questa farcia le foglie di verza sbollentate. Metterli su una teglia da forno oliata, mettere sopra ognuno un pezzetto di burro e cuocere a 200° per 6/7minuti e far gratinare per 5 minuti sotto il grill. Preparare una crema sciogliendo il gorgonzola con il latte e la panna a fuoco moderato, aggiustare di sale e pepe se necessario. Versare la crema al gorgonzola sul fondo di un piatto caldo e adagiarvi sopra gli involtini, cospargete di amaretti sbriciolati.

MadamaRicetta

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A ciascuno il suo

olanda“Delusione Italia, solo all’ottavo posto”, “In Olanda si mangia meglio che in Italia”, “Un piazzamento deludente per un paese che fa del mangiar bene un tratto forte e distintivo dell’identità nazionale”… e così via, questi i titoli, che si vanno susseguendo dopo la pubblicazione del rapporto dell’associazione umanitaria internazionale Oxfam. La Oxfam ha diffuso il Good Enough to Eat Index, un indice globale sull’alimentazione che confronta i dati di 125 paesi basati su qualità, livello nutritivo, e accessibilità dei cibi. Il podio è conquistato dall’Olanda seguita da Francia e Svizzera, poi ci sono: Austria, Danimarca, Svezia, Belgio, e, l’Italia. Nonostante un misero ottavo posto, non è vero che in Italia si mangia meno bene, come hanno voluto far credere gli articoli che hanno pubblicizzato il rapporto dell’Oxfam, insidiando il mito del cibo come simbolo ideale del made in Italy. Perché nel bel Paese si mangia bene, il problema è che non tutti possono accedere al cibo migliore, la crisi economica ha ridotto la quantità e soprattutto la qualità del nostro carrello della spesa. Lo dimostrano il proliferare del hard discount, e il segno negativo che registrano i consumi nel comparto alimentare. L’Italia potrebbe sicuramente essere al primo posto per qualità, fantasia e abilità nella preparazione dei piatti ma nel nostro Paese sempre più persone fanno fatica a far quadrare il bilancio. Il costo della vita in generale è più alto rispetto ai cugini europei che in proporzione spendono meno -rispetto al reddito- sia nell’acquisto dei cibi, sia nei consumi della ristorazione. Succede così che noi mangiamo le mozzarelle blu prodotte dalla Germania, o le passate fatte con i pomodori cinesi disidratati. I nostri prodotti, i migliori senza dubbio, finiscono negli scaffali dei supermercati stranieri e tra le mani dei migliori chef sparsi nel mondo, che ne fanno vanto nei loro menù a 5 stelle dove li citano per nome e cognome: pistacchi di Bronte, tartufo di Alba, brunello di Mntalcino… Tornare indietro si può? A ciascuno il suo, direbbe Pirandello!
Ivana Santomo

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Totani ripieni di patate, pistacchi e prugne secche su vellutata di sedano rapa

seppie ripienePer 2 persone: 4 totani puliti, 3 patate, 1 sedano rapa, 6 pz prugne secche denocciolate, 1 cucchiaio pistacchio tritato, 1/2 bicchiere panna da cucina, 4 fettine sottili di pancetta, 1 cucchiaino di burro, Olio evo, Latte q.b.,Acqua q.b.
Tagliare le patate a tocchetti e farle bollite. Pulire il sedano rapa, tagliarlo a tocchetti e cuocerle in metà acqua e metà latte coprendolo completamente. Intanto mettere la pancetta in forno a 180 gradi per 10 min (finche non risulterà croccante). Una volta cotte le patate prenderne i due terzi e schiacciarli con la forchetta. Aggiungere sale e pepe, un cucchiaio o 2 di latte fino a renderle cremose. Incorporate ora le prugne tagliate a pezzettini e i pistacchi. Con questo composto farcire i totani e chiudere l’estremità con uno stuzzicadenti. Scolare il sedano rapa una volta cotto, sciacquarlo da eventuali residui di latte e frullarlo con le restanti patate lesse. Aggiungete un po’ di panna liquida per ottenere la giusta cremosità. Ora, a fuoco vivo, rosolate i totani in padella con un cucchiaio d’olio extra. Quando saranno belli dorati abbassate la fiamma e fate cuocere per altri 8/10 min. Servirli caldi, privati dello stuzzicadenti, su un letto di purea di sedano rapa, e le chips di pancetta croccante.
Valentina

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Ravioli rosa

trota salmonataPer il ripieno: 2 filetti di trota salmonata, 1 patata, 1 tuorlo d’uovo, olio e burro, salvia, erba cipollina fresca, sale e pepe
Per il sugo: 1 filetto di trota salmonata, 1 scalogno, 3 pomodori maturi, vino bianco secco, maggiorana, peperoncino e menta
Per la sfoglia: 2 uova, 2 etti di farina 00
Per il ripieno: lessare la patata, pelarla e schiacciarla ancora calda. Cuocere i filetti di trota salmonata in burro, olio e salvia e salarli, una volta cotti toglierli dal condimento e sbriciolarli con la forchetta eliminando le eventuali spine. Tenerne uno da parte e l’altro va unito alla patata precedentemente schiacciata, aggiungere con il tuorlo d’uovo e poca erba cipollina tritata fresca. Mescolare bene fino ad ottenere un impasto morbido. Per il sugo: Tritare finemente lo scalogno e farlo appassire nell’olio, aggiungere un peperoncino tritato, ridurre in dadolata i pomodori e unirli allo scalogno cuocendoli assieme per qualche minuto. Aggiungere poi il filetto di trota tagliato a cubetti, sfumando con il vino bianco. Aggiungere poi sale, pepe e maggiorana e menta e finire la cottura. Preparate una sfoglia sottile e ritagliare dei quadrotti di pasta mettendo il ripieno al centro, chiudere la pasta formando dei triangoli facendo attenzione che siano ben chiusi. Cuocerli in acqua abbondante salata, e condirli poi con il sugo preparato.
Ilgattocherampica

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Gli informatici si danno all’agricoltura

eutorto“Ritrovarsi senza lavoro a cinquant’anni è un esperienza da non raccontare. La cassa integrazione è un isolamento terribile, le giornate sono tutte uguali e il tempo diventa infinito.” Dicono gli ex lavoratori oggi cassintegrati dell’Agile ex Eutelia, uomini e donne di età compresa tra i 45 e i 55 anni, che invece di ritrovarsi in mezzo ad una strada hanno deciso di ritrovarsi in un campo “un luogo dove andare con ciclicità, dove confrontarci, dove parlare di lavoro e di diritti negati”. Tutto questo a Roma grazie ad un terreno di tremila metri quadrati messo a disposizione dal comune, gli ex lavoratori hanno deciso di rimboccarsi le maniche, e soprattutto di portare a casa materialmente qualcosa da mangiare. L’avventura “in campo” è iniziata il 6 settembre 2010 presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale di Roma sull’esperienza degli orti urbani della Garbatella. Oggi, questa esperienza si è trasformata in un’associazione di promozione sociale “EutOrto”: il primo orto lavorato da cassintegrati. “Abbiamo utilizzato questo nome perché racconta la nostra storia. Eu sta per Eutelia, orto sta per orto, e c’è una “t” di mezzo che sta per torto. Con questo progetto abbiamo pensato di riparare ad un torto subito, ovvero la perdita del posto di lavoro” raccontano gli ex lavoratori, ovviamente da ex informatici non poteva mancare il blog, cliccatissimo, un collettivo di lavoratori online che vogliono continuare a stare insieme e superare così l’esclusione dalla realtà sociale e produttiva subita con la perdita del lavoro. Eutorto, specchio della crisi del mondo del lavoro ed esempio di condivizione e cooperazione. Infatti ognuno si è specializzato in uno specifico ambito: così c’è chi sa fare le marmellate, e chi si prende cura dei due alberi di fico appena nati, consentendo non solo un autoconsumo, ma anche condivisione di prodotti lavorati. Auguri e Buon lavoro!
Ivana Santomo

 

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Giallo, rosso e verdone

Facile, economico e veloce

Gnocchetti con cime di rape e pomodori secchi

gnocchetti con pomodori e broccoli400g di gnocchetti sardi
350g di cime di rape
un porro grande
30g di pomodori secchi sott’olio
capperi sotto sale
10 mandorle tritate
formaggio grattugiato
noce moscata
olio e.v.o. sale e peperoncino

Mettere l’acqua per la pasta e sbollentare le cime di rapa per 7/8 minuti, tenere l’acqua per cuocere gli gnocchetti. Tagliare a rondelle il porro e rosolarlo in ¾ cucchiai d’olio, unire i capperi, sciacquati precedentemente e sminuzzati. Tagliare i pomodori a filetti e aggiungerli alla salsa a fine cottura. Lessare gli gnocchetti e ripassarli qualche minuto nella salsa. Servire spolverati di abbondante formaggio e le mandorle sminuzzate e tostate.

Fettuccine di tacchino alle spezie

fettuccine alle spezie400g di tacchino

semi di cumino e di finocchi

paprika forte, farina

1 cucchiaio di yogurt bianco

olio, sale e pepe

Pestare nel mortaio gli aromi (cumino , finocchi) e aggiungere la paprika. Tagliare a striscioline la carne, pepare e aggiungere le spezie e lo yogurt. Lasciar insaporire almeno per un’ora. Mettere in una padella 3 cucchiai d’olio, e rosolarvi le striscioline, passate prima in poca farina, a fuoco vivo e un minuto prima di spegnere aggiungete il sale.

Purè di patate e mele

pure di patate e mele3 patate, 2 mele chiare, 1 cipolla bianca, ½ bicchiere di latte, una noce di burro, 2 cucchiai di parmigiano, noce moscata, sale e pepe bianco. Sbucciare e lessare le patate e la cipolla insieme alle mele. Passare le al passaverdure, mettere la crema ottenuta in un pentolino insieme al latte il burro e il parmigiano, aggiustare di sale, cuocere per 5/6 minuti. Spegnere e unire il pepe e la noce moscata.

Pavesino al frutto rosso

pavesino ai frutti rossi125ml di panna (da montare o spray), succo d’anans, 80g di marmellata ai frutti rossi, topping ai frutti rossi

Usare la panna da montare è meglio ma la panna spray è più veloce quindi dipende dal tempo che avete. Per marmellata o topping frutti rossi intendo: frutti di bosco, fragole, ribes, mirtilli, ecc.. Mescolate la panna montata con due cucchiai di marmellata, bagnate i pavesini con pochissimo succo d’ananas mettevi sopra la panna e coprite con un altro pavesino bagnato nel succo. Mettete a risposare in frigo prima di servire passate sopra il topping ai frutti rossi, decorate con qualche frutto rosso e spolverizzate di zucchero a velo.

 

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Pavesino al frutto rosso

pavesino ai frutti rossi125ml di panna (da montare o spray), succo d’anans, 80g di marmellata ai frutti rossi, topping ai frutti rossi

Usare la panna da montare è meglio ma la panna spray è più veloce quindi dipende dal tempo che avete. Per marmellata o topping frutti rossi intendo: frutti di bosco, fragole, ribes, mirtilli, ecc.. Mescolate la panna montata con due cucchiai di marmellata, bagnate i pavesini con pochissimo succo d’ananas mettevi sopra la panna e coprite con un altro pavesino bagnato nel succo. Mettete a risposare in frigo prima di servire passate sopra il topping ai frutti rossi, decorate con qualche frutto rosso e spolverizzate di zucchero a velo.

 

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Purè di patate e mele

pure di patate e mele3 patate, 2 mele chiare, 1 cipolla bianca, ½ bicchiere di latte, una noce di burro, 2 cucchiai di parmigiano, noce moscata, sale e pepe bianco. Sbucciare e lessare le patate e la cipolla insieme alle mele. Passare le al passaverdure, mettere la crema ottenuta in un pentolino insieme al latte il burro e il parmigiano, aggiustare di sale, cuocere per 5/6 minuti. Spegnere e unire il pepe e la noce moscata.

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Fettuccine di tacchino alle spezie

fettuccine alle spezie400g di tacchino

semi di cumino e di finocchi

paprika forte, farina

1 cucchiaio di yogurt bianco

olio, sale e pepe

Pestare nel mortaio gli aromi (cumino , finocchi) e aggiungere la paprika. Tagliare a striscioline la carne, pepare e aggiungere le spezie e lo yogurt. Lasciar insaporire almeno per un’ora. Mettere in una padella 3 cucchiai d’olio, e rosolarvi le striscioline, passate prima in poca farina, a fuoco vivo e un minuto prima di spegnere aggiungete il sale.

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Madama Ricetta nasce all’ombra del Senato dall'alleanza di tre colleghe ... leggi la storia

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per chi ha perso la puntata del 14 novembre a Cuochi e Fiamme, con la partecipazione della nostra corrispondente da Lugano Valentina Arena, trova qui il link per rivederla.

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